Giovani con speranze spesso rubate dalla realtà di una città che non sempre riesce a mettersi in piedi da sola. Giovani che prendono in mano il proprio destino creando futuri modelli imprenditoriali e posti di lavoro. E’ difficile a Milano, sembra impossibile a Palermo dove negli anni segnali di omertà e violenza hanno tarpato le ali di chi con il sudore della fronte voleva edificare un nuovo futuro. Poi sono arrivati Marco e Sabrina, due piccoli “partigiani dell’imprenditoria” siciliana, che hanno deciso di aprire un’ attività dal grande significato sociale: il ristorante Mignon che dice no alla mafia e al razzismo.
UNA SFIDA ALLA VIOLENZA
L’ingrediente per una città accogliente in realtà è sempre lo stesso: l’impegno. Un condimento che però a volte non basta, nella ricetta bisogna infatti miscelare anche un minimo di senso civico, correttezza e fratellanza, anche a causa di un periodo storico colmo di intolleranza ed esempi negativi. Così Sabrina Monici e Marco Romano, due giovani palermitani impegnati nel sociale, hanno aperto questo futuro baluardo fusion della gastronomia siciliana. Un negozio che sfida le violenze della società odierna con un cartello posto subito all’entrata che chiarisce senza mezzi termini la direzione che vuole intraprendere la futura azienda.
PRIMA LE PAROLE …
Marco e Sabrina danno inizio al loro nuovo futuro mettendo nero su bianco i loro pensieri “Qui non ci sarà spazio per mafiosi che chiedono il pizzo o per razzisti che odiano il prossimo“. E in questo caso sono proprio le parole ad avere maggiore peso e importanza perché riecheggiando nella mente di chi legge possono innescare sani modelli di comportamento. “Quando abbiamo deciso di mettere quel cartello sulla vetrina del nostro locale -affermano Marco e Sabrina- non credevamo di raggiungere così tanta partecipazione. Da nord a sud, sia dai singoli cittadini che ci hanno invaso di messaggi di incoraggiamento e di affetto, sia dai media. Ciascuno di noi è chiamato, in qualsiasi ruolo ricopra, ad incarnare e diffondere valori positivi come la pace, il rispetto e la legalità. Ci siamo ritrovati tutti insieme ad urlare che Palermo non è razzista e la mafia va combattuta”.
… POI I FATTI
Nel negozio di Marco e Sabrina l’occidente incontra l’oriente demolendo ogni pregiudizio razziale. E quindi nel locale ci sarà anche cibo senza “strutto di maiale” per adeguarsi alla tradizione musulmana e tra i membri dello staff un ragazzo gambiano che grazie all’impiego potrà ottenere il rinnovo del permesso di soggiorno. “Non è quindi semplicemente un’attività commerciale, ma si lega direttamente ai problemi di intolleranza che ogni giorno attraversano i social e la televisione”. I due imprenditori che da anni lavorano nel sociale attraverso la fondazione di circoli Arci e operazioni di riqualifica del territorio, consegnano in mano ai cittadini un modello comportamentale esplicito e senza paura. Ma l’attrazione principale è il cibo e l’idea di Marco e Sabrina è tanto semplice quanto geniale. “Il mignon è un prodotto tipico che rispecchia le radici della nostra terra. Noi però lo vogliamo protagonista. Il nostro piatto è personalizzabile ed espresso. Adatto quindi a tutti. Abbiamo poi unito la nostra tipologia di cucina alle altre fortemente radicate nella nostra regione creando così una grande varietà di prodotti”.
MA I GIOVANI LASCIANO LA SICILIA
“Bisogna anche fare i conti con la burocrazia che spesso fa desistere i meno esperti rallentando le pratiche”. Come già successo ad esempio con l’apertura del circolo Arci tutt’ora presente all’interno del parco di Villa Trabia: dopo aver ottenuto tutti i permessi la situazione rimase infatti bloccata per mesi e mesi gravando sulle condizioni economiche e mentali dei giovani coinvolti. “Il più delle volte i ragazzi messi in condizione di disagio si arrendono e cercano opportunità migliori al nord Italia o addirittura all’estero. Grazie al progetto Resto al Sud abbiamo deciso di provarci e in effetti ci siamo riusciti. Adesso vogliamo esportare anche fuori dall’isola le nostre creazioni, ma solo quelle. Noi rimarremo qui per lanciare un segnale: prima di essere imprenditori siamo membri di una comunità che ha bisogno di esempi positivi e coraggio”.
playlist: THE BEATLES STRAWBERRY FIELDS FOREVER
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