Figlio di un importante esponente politico, laureato in giurisprudenza e con alle spalle anni e anni di studi classici. Ma per Francesco è un vestito che sta stretto. Lui quindi molla i libri di diritto sui quali ha studiato una vita intera e sceglie di navigare tra le onde. Un mondo fatto di sacrifici, ma anche di sensazioni uniche di libertà; di orari impossibili e umori mutevoli. Un po’ come il mare stesso, unico protagonista principale in grado di decidere ogni giorno se essere adirato o calmo. E Francesco in base proprio all’umore delle onde imposta la sua vita: un’esistenza che ormai è segnata da lunghe traversate per accompagnare clienti e amici a scoprire luoghi sconosciuti e paesaggi dimenticati.
UN PO’ SID VICIOUS UN PO’ JOHNNIE COCHRAN
E dire che non sarebbe dovuta andare così; Francesco con orecchini e barba doveva diventare avvocato, uno dei tanti in giacca e cravatta che girano per le vie del centro, ma a lui l’abito elegante stava stretto e lo faceva ben notare già durante gli esami all’università quando in forma di simil-protesta si presentava davanti quei professori un po altezzosi con fare sbruffone e soprattutto barba e capelli lunghissimi. Quasi come fosse in pieno periodo “beat” a imitare il secondo Jim Morrison, quello più scuro e maturo e caratterizzato da una musica cupa ma autentica perché libera da tutti gli schemi imposti. Francesco in maniera del tutto simile aveva capito il “gioco” degli esami ed entrava sorridendo, vestito volutamente a metà strada tra un clochard e un intellettuale per poi prendere il massimo dei voti, dimostrando che nella vita c’è anche altro. E dopo la laurea l’illuminazione. Gli erano rimaste impresse quelle sensazioni ottenute girando mezzo mondo in treno o in aereo. E amava quei luoghi pieni di culture estranee e cibi esotici. Doveva diventare il suo futuro.
IL RICHIAMO DEL MARE …
Ma per viaggiare (e in generale per vivere) servono i soldi. E i soldi non crescono sugli alberi. Proprio conscio di questo limite Francesco aveva intrapreso sulla carta la carriera migliore: avvocato penalista. Ed era anche figlio d’arte, ma questa visione si è andata a schiantare contro la realtà di una vita che può essere condotta soltanto stando bene con se stessi. Quindi a 25 anni si cambia forma mentis mente il tocco è ancora in aria che aspetta di colpire terra e quando lo fa Francesco è già partito con la sua idea: il padre ha una barca che appare sempre più come un simbolo di libertà. Decide quindi di mettere dei soldi da parte per prendere la patente nautica e per vedere che risposte gli regalerà la vita. E allora avvia il suo primo progetto: affittare casa ai turisti e intanto passare le notti dormendo nella nave ormeggiata al porto di Palermo. Ne prende una in pieno centro storico, una piccola costruzione da rimettere in sesto che diventerà la “Kalua House“, un B&B dal sapore etnico in memoria dei viaggi fatti in Polinesia Francese e a Granada, e la trasforma in un luogo accogliente. Con le persone inoltre il ragazzo ci sa fare e adesso quella piccola casetta è diventata una realtà palermitana quasi sempre sold-out, soprattutto in periodo estivo.
… E LA SVOLTA
Ma quando arriva la patente nautica Francesco ritrova ancora di più se stesso ed è disposto ad accettare anche qualche piccola regola (sempre in favore del mare s’intende), solo i codici che servono per un’attenta navigazione magari. E da quel momento cambia tutto. La barba ha motivo di solcare il suo viso e il grande orecchino non è più fuori luogo. E’ felice lui e lo sono le persone che porta in giro per la Sicilia proponendo scali sconosciuti e rotte pittoresche. Mentre percorre le lunghe traversate che possono durare anche giorni, i clienti dormono. E lui rimane sempre lì. Saldo al timone con il sorriso disegnato in viso di chi ce l’ha fatta. La cravatta ormai è solo un ricordo.
di Alessandro Geraci
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