Da Napoli a Palermo, nel bel mezzo una conversione. Trent’anni di scelte che hanno cambiato radicalmente la vita di Riccardo Rossi, ieri addetto stampa dei politici, potenti dell’era contemporanea; oggi, invece, comunicatore sociale per la Missione Speranza e Carità del missionario laico Biagio Conte, gli ultimi della società come la conosciamo. Se all’apparenza la differenza di incarico è sottile, in realtà c’è un abisso “divino”.
LA CONVERSIONE
Dal 1990 fino al 2000 Riccardo Rossi è stato addetto stampa di enti, circoscrizioni e comuni campani. In particolare è stato il tramite giornalistico per i Verdi e per il Ministro Alfonso Pecoraro Scanio. Vita agiata, stipendio certo, giacca e cravatta. Poi in una chiesa di Napoli accade un miracolo moderno: Riccardo, il professionista, si trova davanti a una statua della Madonna. Una preghiera senza foglietto illustrativo e dentro di lui si apre una voragine. Qualche anno dopo Giovanni Paolo II parlerà di comunicazioni sociali e per Riccardo, già sensibile all’argomento, sarà come la “notte del destino” per il profeta Maometto: si sentirà chiamato o comunque interrogato sul cosa fare della propria vita.
LA COMUNICAZIONE SOCIALE
Per dieci anni sarà braccia e gambe per disabili, poi otto anni fa, l’incontro con Fratello Biagio e con lui una nuova consapevolezza: “Ho capito di essere un giornalista in missione”. La professione è sempre la stessa, ma come dicevamo, la differenza è sostanziale: “Quando mi occupavo di politica, lavoravo su cose che il giorno dopo sarebbero state carta straccia, oggi fare l’addetto stampa per i poveri e quindi per Dio, significa occuparsi di edificare il bene. Il giornalista nel primo caso lo si può fare con confusione e non volendo essere cattivi, spesso anche per il male; nel secondo caso lo si fa esclusivamente per il bene”.
POLITICA E FEDE
Politica e fede distanti quindi. Un uomo laico può avere fede nella politica, un cattolico convinto può certamente portare avanti una politica della fede: “Fratello Biagio fa la politica della vita – spiega Riccardo – è lui quello che dà la voce ai poveri e li aiuta. I politici invece sfruttano la politica per il bene personale nella maggior parte delle volte, ma ci sono anche quei politici che fanno cose belle, ma come dire, la politica attuale ti fagocita e ti rende schiavo di dinamiche che non sempre sono positive”.
LA MISSIONE DI FRATELLO BIAGIO
Ma, saremo ripetitivi, spesso la fede ha bisogno della politica e viceversa la politica ha bisogno di essere sensibilizzata dalla fede. Senza andare troppo indietro, basta vedere quelle immagini di Biagio Conte che dorme sotto i portici delle Poste in via Roma con i vari colletti bianchi (i politici, mica i preti) a fare la staffetta. Tutta la città accorse: “Invitava tutti all’accoglienza, ho dormito con lui e sono stati giorni intensi, lì lo Spirito Santo ha cambiato il mio cuore”.
IL CRISTIANO FELICE
Giorni trasformanti che hanno convinto Riccardo Rossi e sua moglie che la scelta di trasferirsi a Palermo, dentro la Missione di Fratello Biagio, fosse la più giusta: “Le scelte comportano pagine difficili della vita – racconta – Mi sono messo tante volte in discussione e affidarsi a Dio è la cosa più facile e difficile che puoi fare. Fidarti di lui semplifica tutto, è lo scatto iniziale quello più difficile. Mia moglie mi ha seguito facendo una scelta importante, siamo insieme e andiamo avanti, quattro anni fa andammo a Pedara e poi sempre insieme abbiamo scelto di venire a Palermo in Missione e fianco a fianco scegliamo di crescere”. Oggi Riccardo Rossi è “un uomo felice che finalmente ha trovato la sua vocazione. Vive alla giornata come ogni cristiano e spera di essere strumento del bene”. E della sua esperienza campana porta un ricordo o un insegnamento: risposte brevi e rassicuranti come quelle di un politico.
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