Il tubo, o se preferite youtube, è un fenomeno che si è evoluto nel tempo e che oggi ha al suo interno dinamiche che un uomo adulto difficilmente può comprendere. Ma se mio nonno fosse vivo come potrei spiegargli che c’è gente che si è arricchita a dismisura giocando live su youtube con una consolle o aprendo scatole di giocattoli? Ho già difficoltà a spiegarlo a mio padre e, talvolta, anche a me stesso.
LA TECNOLOGIA DEGLI ANNI ’80
Ci sentivamo evoluti noi ragazzi degli anni ’80, quando giocavamo con una linea che si muoveva sullo schermo e che colpiva un puntino o quando manovravamo un pallino giallo che mangiava puntini. Stavamo intere giornate davanti al commodore 64 e al suo malefico mangiacassette, con la speranza che, arrivato al numero prestabilito, caricasse Arcade. Non potevamo lontanamente immaginare che da lì a poco sarebbe scoppiata una vera e propria rivoluzione tecnologica, con l’avvento di internet e degli smartphone.
UNO GIOCA E GLI ALTRI GUARDANO
Il World Wide Web alla fine degli anni ’90 invase le nostre case e ci sconvolse la vita, insieme a playstation, Nintendo, Gameboy e consolle varie. Ore ed ore passate davanti agli schermi, dapprima catodici, poi al plasma e a seguire al led, hd, ultra hd, 4k, 8k, 3d, qled e chi più ne ha più ne metta. E mentre noi adolescenti giocavamo come se non ci fosse un domani, sfidandoci senza esclusione di colpi a Fifa, a Gran Turismo, a Final Fantasy o ad Assassin’s Creed, i cuginetti di turno stavano a guardare, perché erano troppo piccoli per tenere un gamepad in mano. Deve essere passata questa scena davanti agli occhi di youtuber come Farenz, Favij, Lyon e Anna, noti gamers di successo: uno gioca e gli altri guardano. È proprio questo il segreto. Un’idea semplice e un po’ banale, come direbbe Mina, per milioni e milioni di iscritti. Miliardi di visualizzazioni e soldi, tanti soldi veri che girano.
C’È CHI GIOCA E C’È CHI SCARTA
Youtube torna a sorprenderci e spiegare anche questo è davvero difficile. Provo ad immaginare la reazione di mio nonno se tornasse per un solo attimo in vita. Un uomo che si è battuto per la patria e che ha patito la guerra e la fame: che direbbe davanti ad un “unpacking”. Ma il mondo è cambiato. E oggi sul tubo va di moda l’unpacking: youtuber che si divertono ad aprire scatole di giocattoli davanti alla telecamera. Per la felicità dei bambini che guardano.
SOLDI IN UN CLICK
Anche loro fanno iscritti a gogo e soldi a palate, con aziende di giocattoli attente a scrutare il mercato che offre il sito di streaming più potente al mondo, per individuare i più bravi “imbonitori” e riempirli di giocattoli da scartare. E promuovere. Un tubo, scusate se insisto a chiamarlo così, che porta in una spirale da cui è difficile uscire. Un loop continuo che ipnotizza con carrellate di “guarda pure” e “correlati”. Storie infinite, simili ad un grande fratello evoluto, in cui tutti, con un semplice click, possono entrare nelle case di tutto il mondo e diventare familiari, amici, consiglieri e confidenti.
SOFÌ E LUÌ
È il caso di Sofì e Luì, due giovani fidanzati di Partinico, lui ingegnere, lei ancora studentessa: Sofia Scalia e Luigi Calagna, i me contro te, hanno iniziato per gioco, tra la diffidenza generale, a raccontare su youtube, come in un truman show, le loro giornate, fatte soprattutto di urla, scherzi e giochi da adolescenti. Giorno dopo giorno hanno conquistato pubblico, hanno creato la community delle trote fatta perlopiù da bambini. Oggi hanno quasi 4 milioni di iscritti e un contratto con la Disney. Inoltre incidono canzoni, pubblicano libri e album di figurine, vendono magliette e gadget e vanno in tour per le città italiane. Lì trovano migliaia di fans pronti a tutto pur di fare una foto o di ricevere un autografo dai propri idoli del web. Roba da non capire… un tubo.
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