Buon compleanno, cantiere. Domani la devastazione di piazza Castelnuovo compie 4 anni, ma a soffiare sulle candeline il nostro cantiere non troverà alcuno degli operai che nel maggio del 2015 avviarono, tra non poche polemiche, l’opera che avrebbe dovuto contribuire in maniera determinante alla rivoluzione della mobilità a Palermo. E soprattutto a dare alla città un’alternativa al traffico veicolare privato, cosa che i soli autobus non sono mai riusciti a garantire e che il tram non può assicurare se non in alcune tratte, peraltro ininfluenti se il discorso deve coinvolgere anche il centro storico.

CANTIERE DESERTOCantiere Politeama 1

Nel cantiere non c’è anima viva, macchine ferme, casotti che sembrano abbandonati. Ma c’è di più: il cantiere rischia di essere riattivato nell’età in cui un bambino ha già un paio di classi elementari sulle spalle. Ciò perché la crisi della Tecnis e il suo commissariamento successivo all’aggiudicazione dell’appalto, ha innescato una serie di passaggi e di fatto la paralisi delle attività. “L’arrivo del commissario Saverio Ruperto – spiega Piero Ceraulo,  segretario provinciale della Fillea, la federazione dei lavoratori edili Cgil – ha di fatto determinato un rallentamento dei lavori. La sua strategia, per vendere l’asset aziendale, si è basata su 3 punti: per quanto possibile sistemare i conti, far partire i cantieri, tranquillizzare le stazioni appaltanti“.

IL PASSO INDIETRO DI PESSINA

“Nello scorso mese di gennaio – continua Ceraulo – il gruppo Pessina si era aggiudicato il bando di acquisizione in via provvisoria attraverso un’offerta che aveva convinto il commissario. Sembrava la svolta, ma Pessina, che si accollava anche i debiti e l’onere degli stipendi arretrati, si è tirata indietro in maniera abbastanza anomale. In pratica aveva posto una condizione: acquisire oltre alla società madre anche le società consortili di cui Technics possedeva quote. E così tutto è saltato, anche per l’intervento del Ministero dell’Economia…”

IL PREZZO PAGATO DAGLI OPERAICantiere Politeama 2

In che senso? “La cosa più immediata era passare la palla al gruppo che si era classificato dietro Pessina, ma il Ministero ha bloccato tutto rilevando anomalie nella procedura. E così siamo allo stallo attuale, con i cantieri ridotti ai minimi termini e gli operai in cassa integrazione straordinaria. E alla fine chi paga? I palermitani che vedono una città martoriata e un’opera incompiuta e come sempre gli operai che non sanno quando potranno tornare al lavoro. E teniamo in debito conto che, a regime, quel cantiere occupa circa 200 lavoratori…”

TUTTO DIPENDE DAL MINISTERO

Come si sblocca questa situazione di stallo? “Il Ministero deve autorizzare in tempi brevi la cessione di Tecnis, altrimenti la stazione appaltante (RFI, Rete Ferroviaria Italiana) dovrà richiedere la rescissione contrattuale. In questo scenario la Tecnis fallisce e si dovrà procedere verso una nuova gara d’appalto. Significa attendere altri 2 o 3 anni”. Quale ruolo potrà avere il Comune di Palermo che è l’ente fruitore dell’opera? “Il Comune e la Regione Siciliana pressino il Governo nazionale affinché venga accelerata la procedura di vendita. La richiesta di Leoluca Orlando di essere nominato commissario non credo possa essere recepita, mi sembra più una mossa per pararsi le spalle dalle legittime proteste di cittadini e commercianti”.

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