Ognuno ha la faccia che ha, ma qualche volta si esagera. Lo sa bene Gianfranco Ponte che ha deciso fin dalla tenera età di usare la sua mimica facciale e corporale per riportare in vita, agli occhi di chi lo guarda, il principe della risata, nientepopodimeno che – parli come bada – Antonio De Curtis, in arte Totò: “La consapevolezza dell’amore che provavo per questo immenso personaggio -racconta Ponte- nasce all’età di 6 anni, ma era già nel mio dna perché mio padre e mio nonno erano suoi grandi ammiratori. Personalmente fui colpito dal Totò Pinocchio in una scena tratta dal film Totò a colori del 1952. Mi colpì il corpo dai movimenti disarticolati e la sua maschera che sembrava fatta di argilla. Fu subito un colpo di fulmine”.
TOTO’ NELL’ANIMA
Gianfranco Ponte non è un semplice fan sfegatato del Principe De Curtis, lui è molto di più. Non si è infatti limitato a guardare e a collezionare i suoi film. Sin da bambino ha osservato le movenze dell’attore e ha studiato la sua mimica facciale, per replicarne le mosse: “Mi mettevo davanti allo specchio e mi allenavo sui movimenti del collo, del corpo e della faccia -spiega-. Poi con una telecamerina rifacevo in casa, con alcuni amici, gli sketch del principe. Altre volte, addirittura, inventavamo storie nuove. Ma il protagonista era e sarà sempre lui, Totò“. Ma mi faccia il piacere, direte, ogni limite ha una pazienza, Totò è Totò, unico e inimitabile. Ma il buon Ponte – come era solito dire Totò – ha carta bianca e non per pulirsi il…; l’avete capito, andiamo avanti.
POSSEDUTO
Dicevamo che Ponte ha carta bianca, perché quando lo guardi sembra quasi che lo spirito dell’attore partenopeo si sia impossessato di lui. Senta, non s’offenda, ma lei fa schifo interiormente gli direbbe il vero Totò, con la sua proverbiale autoironia. Ma poi gli farebbe di certo i complimenti, perché quando gli rende omaggio Totò rivive davvero. E questa passione la sta trasmettendo ai figli, che si divertono, di tanto in tanto, ad imitare le mosse e la voce dell’idolo del loro papà. E io, che Totò non l’ho studiato ma l’ho solo visto di tanto in tanto in tv, non so leggere ma intuisco che Gianfranco Ponte per De Curtis ha una vera e propria
ossessione. Tant’è che ha scritto pure un libro in suo onore.
50 SFUMATURE DI…
Il libro di Gianfranco Ponte, dal titolo 50 sfumature di Totò, è una raccolta di interviste a 56 personaggi dello spettacolo che hanno manifestato la loro passione per la figura del grande Totò o che hanno lavorato con lui sul set cinematografico o teatrale. Dica Duca, dica: “Totò è l’acme di tutto quello che è spettacolo -dice Gianfranco Ponte- un maestro per i giovani, un evergreen. Non si finisce mai di conoscere né di raccontare: ogni volta che rivedo un suo film trovo sempre qualcosa di nuovo che non avevo visto. La sua carriera ha una miriade di sfumature, io ne ho raccolte 56, attraverso storie e aneddoti di chi gli è stato accanto e di chi ha lavorato con lui”. Giovanotto: carta, calamaio e penna, su! Scriviamo! Oh, perbacco…
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