Il conto alla rovescia è già iniziato. Basta un po’ di caldo perché il siciliano dia sfogo alla sua passione più sfrenata, quella per la grigliata. La primavera qua si annusa ancora prima di vederla, è sufficiente fare un giro in una domenica qualunque, in una delle mete più amate per la villeggiatura per capire dagli odori imperanti che la bella stagione è arrivata.

DALLA SALSICCIA ALLE STIGGHIOLE

All’effluvio della salsiccia, in una qualsiasi variante, da condita a tradizionale e per i più estrosi ai quattro formaggi o alle verdure, si accompagnerà il fumo bianco e denso effetto nebbia, delle stigghiole (budellina di agnello o di capretto), l’aroma del castrato e l’effluvio dell’immancabile puntina di maiale che, secondo tradizione, si assaggia alla fine di una pantagruelica mangiata, “per sciacquarsi la bocca”, come si usa dire.

GRIGLIATA PER PROFESSIONISTI

Alla cottura è addetto uno solo fra i partecipanti, non ci si improvvisa grigliatori, servono anni di comprovata esperienza perché sono sufficienti pochi minuti in più o in meno per rendere immangiabile un possibile patrimonio dell’umanità. Si racconta di liti sfociate quasi in rissa per una salsiccia bruciata o per un nodino rimasto invece crudo all’interno, con accuse reciproche di inutilità dell’essere.

NO PERDITEMPO

Se si vuole mantenere sereno il clima di una scampagnata, di una gita e di un weekend fuori porta, si deve tenere un atteggiamento di serietà quasi chirurgica, come se su quella griglia si stesse lavorando per salvare i destini del mondo. Che poi non è una metafora tanto lontana dalla realtà per uno nato al di qua dello Stretto. A un siciliano, infatti, tutto puoi togliere ma mai una bella “arrostuta” fatta a regola d’arte.

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