Nell’estate del 1952 il principe Raimondo Lanza di Trabia si trasferisce per un po’ di tempo all’albergo Gallia di Milano. Nella sua splendida suite convoca Gipo Viani, suo allenatore, per l’ora dell’aperitivo. Il tecnico si reca nella camera n. 131 e gli apre l’autista Gelfo: “Trasissi , ‘u principi si truova’ntra ‘u retrè“. L’allenatore entra e si trova il suo presidente immerso nella vasca da bagno profumata di sali ed essenze di erbe, prodotti che si fa mandare da Parigi.
RAIMONDO VS AGNELLI
Nel bagno-salotto Raimondo sorseggia un martini ben ghiacciato e sfoglia una pila di quotidiani del mattino. All’arrivo dell’ospite, smette di leggere, ma rimane comodamente immerso nella schiumosa vasca. Ordina un Biancosarti per Viani e comincia a bombardare il tecnico: “Ha deciso il suo futuro?. Se rimane con noi voglio una squadra da scudetto. Devo dare filo da torcere al mio amico Gianni Agnelli. Mi chieda la luna e non un carretto”.
“BRONEE NON LO VENDO”
“Ogni suo desiderio sarà appagato. Quest’anno Juventus, Milan.e l’Internazionale avranno vita difficile. Il Palermo lo voglio in cima alla classifica. Fermo restando che Helge Bronèe non si tocca, occorre trovare un altro attaccante forte. Mi piace Karl Praest, ma Agnelli sicuramente non lo molla. Teme che ci rafforzeremmo. Intanto, stiamo 1 a 1 . Lui si tiene Praest e io Bronèe. Viani dica pure. Si metta a suo agio. Si tolga giacca e cravatta”.
“VIANI, SI FACCIA UNA DOCCIA”
Il tecnico, uomo all’antica, rimane frastornato dal modo di ricevere, piuttosto bizzarro, del principe. Viani è talmente impacciato che nel sedersi non si toglie nemmeno la paglietta bianca dal capo. E il Lanza: “Mi sta ascoltando? Oggi non mi sembra molto in forma. Ha forse bisogno di farsi una doccia? Non faccia complimenti. Fuori ci saranno non meno di 35 gradi e il caldo certe volte gioca brutti scherzi”.
“VADA A ROMA, CI SONO BELLE DONNE”
Viani beve il Biancosarti tutto d’un fiato. E trova la forza di parlare. A Palermo ho trascorso due anni magnifici. Il suo programma è ambizioso, ma ho avuto una richiesta dalla Roma, dal conte Vaselli e…”. Il principe lo interrompe bruscamente: “Non aggiunga altro. Roma è piena di belle donne, si dia da fare”. E lo congeda con quella battuta.
SCOPRITE LE TELEFONATE DEL PRINCIPE
Una curiosità. Raimondo Lanza spende in una giornata 2.500 lire per la suite, 450 di bar e 6.200 per telefonate. Siamo in un periodo in cui un operaio guadagna poco più di 15 mila lire al mese. Ecco la lista delle chiamate: “Gianni (Agnelli), Barassi (presidente Figc), Pennacchia (giornalista), Peron (statista argentino), Ranieri (di Monaco), Soraja (moglie di Reza Pahlevi), Edda (Mussolini), Piccioni (musicista), Luchino (Visconti), Curzio (Malaparte).
Tratto dal libro: “Il principe irrequieto” di Vincenzo Prestigiacomo
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