Con la grinta di un leone e la grazia di una farfalla, Emanuele danza nell’acqua inseguendo un sogno. Il suo cognome è Drago, quasi un nomen omen per questo ragazzo di Palermo, che di fronte agli ostacoli si lancia a petto in fuori invece di arretrare. A quasi 24 anni, da compiere a luglio, ha deciso di diventare un atleta di nuoto sincronizzato, un sincronetto come si dice in gergo tecnico. E per farlo, si è tuffato, letteralmente e metaforicamente, in mezzo a sacrifici e a stanchezza fisica.
I MORMORII DEGLI SPOGLIATOI
Non l’hanno fermato neanche i mormorii degli spogliatoi delle piscine, in cui un ragazzo che sceglie di cimentarsi in una disciplina tipicamente femminile, viene guardato con sospetto. “Chi se ne frega di quello che pensano – dice fiero Emanuele – non mi interessano le allusioni sul mio conto. Ho sempre vissuto senza farmi condizionare dal giudizio degli altri, convinto che la libertà sia un valore assoluto”.
IO E MIA SORELLA ELEONORA
È una scoperta tardiva per il ragazzo, dopo decenni di danza moderna e contemporanea praticata con buoni risultati e ancora prima una carriera da pallanuotista. “Per anni – racconta – sono stato il primo supporter di mia sorella Eleonora, campionessa di nuoto sincronizzato, convocata anche nella squadra della Nazionale di categoria. Mi piaceva osservare da lontano questo sport, tanto che poi sono anche diventato arbitro, ma mai avrei pensato di farlo in prima persona”.
COME HO COMINCIATO
La vita però a volte è strana, scatta una molla dentro che spinge verso percorsi inattesi, verso sentieri mai battuti e sconosciuti. “Ho accompagnato mia sorella a una gara di sincronizzato a Catania e lì per caso mi sono trovato accanto una delle istruttrici, Sara Gijon Cabrera, campionessa spagnola di sincronizzato, che è stata chiamata ad allenare le sincronette da Roberta Catalano, direttrice tecnica della società in cui è iscritta Eleonora”. Avrebbero dovute essere due chiacchiere senza peso quelle fra Emanuele e Sara e invece i due hanno iniziato a parlare della loro vita, delle loro passioni.
IL TAPPANASO
“Le ho detto che danzavo da tempo – narra Emanuele – e lei, come se avesse intravisto in me più di quanto io stesso leggessi, mi ha invitato a provare per una volta il nuoto sincronizzato”. Il ragazzo ha raccolto l’invito con educazione e preoccupazione perché è una disciplina che richiede una preparazione tecnica e fisica specifica, non ci si improvvisa. Per gioco e affetto le ragazze della squadra juniores periodicamente danno un regalo a un amico speciale e quella volta, a sorpresa, a riceverlo è stato Emanuele. Dentro il pacchetto destinato al ragazzo c’erano un tappanaso (accessorio indispensabile per il sincronizzato) e un biglietto su cui c’era scritto: “C’è un proverbio greco che dice: ‘Mentre il timido riflette, il coraggioso va, trionfa e ritorna. Siamo molto felici del tuo arrivo, benvenuto”.
CHE FATICA…
Per Emanuele è stata la spinta decisiva, da quel momento in poi è crollato il muro delle incertezze ed è iniziata la lotta contro i propri limiti per andare sempre più avanti. Ha scandito la sua giornata secondo ritmi precisi: prima il lavoro come amministratore di condomini e poi in acqua a provare e riprovare, ad apprendere le tecniche di uno sport che è fatica, passione, muscoli e cuore. “All’inizio – dice Emanuele – è stata durissima, stavo in un angolo della piscina ad allenarmi per ore”.
IL SOGNO FUTURO
I sincronetti sono mosche bianche nel panorama sportivo. In Sicilia appena due, incluso Drago, in Italia pochissimi, alcuni di caratura internazionale come Giorgio Minisini, medaglia d’oro nel duo misto tecnico, sempre in coppia con Manila Flamini. Il nuoto sincronizzato maschile è riconosciuto dalla federazione internazionale come disciplina a partire dai Mondiali di Kazan 2015. Emanuele non lo dice ma gli si legge negli occhi: il sogno segreto, quello che ci si vergogna a confessare persino a se stessi, è quello di fare nuoto sincronizzato a livello agonistico, puntando a competizioni nazionali e internazionali.
MI BATTE IL CUORE
Oggi il nostro sincronetto macina successi uno dopo l’altro nelle gare regionali. All’ultima, svoltasi domenica scorsa a Catania, ha stupito i giudici che si sono complimentati con lui per aver raggiunto, in pochi mesi, un tale livello di preparazione tecnica. A fare il tifo per lui i suoi genitori, sua sorella Eleonora e le prime ad aver creduto in lui, Roberta e Sara. “A volte la sera mentre sono in acqua ad allenarmi, dopo una giornata di lavoro pesante, mi viene quasi da vomitare per la stanchezza – dice Emanuele con gli occhi lucidi – poi penso a come mi batte il cuore mentre danzo in acqua e tutto passa”.
IL SINCHRO SUMMER SHOW
Drago vuole che la sua storia sia di aiuto per qualsiasi ragazzo sogni di fare il sincronetto senza timore. “Non esistono sport da maschi e sport da femmine, esiste lo sport che è per chiunque voglia provarci”. Stasera Emanuele si esibirà nel 4° Synchro summer show che si terrà nella piscina comunale di Palermo. Insieme a lui ci saranno tutte le 60 atlete della società, che daranno vita a uno spettacolo unico, a una magia di danza, musica e allegria in acqua. Quntastories sulla sua pagina social seguirà in diretta l’evento a partire dalle 19,30.
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