Le abitudini alimentari dell’uomo stanno prendendo diverse strade, molte di queste spinte dall’amore nei confronti degli animali e da studi scientifici che sostengono che la carne sia la principale responsabile di problemi cardiaci ma anche del costante aumento di casi di tumore. Ma esistono anche altre categorie di persone che escludono dalla propria dieta non soltanto la carne. C’è chi non mangia il latte, i suoi derivati e le uova, c’è chi esclude la carne ma non il pesce e i frutti di mare, c’è chi mangia solo frutta e chi, addirittura, vive solo di aria ed energia solare.

I VEGANI

Il termine vegano non è un neologismo: la parola veniva usata in molti libri di fantascienza e indicava gli abitanti del pianeta vega. Chi ha più di 30 anni ricorderà i nemici degli eroi dei cartoni animati Mazinga e Goldrake che si chiamavano, per l’appunto, vegani. Negli anni ’90 vegan ha però assunto un altro significato grazie a Donald Watson, un attivista britannico che aveva chiesto invano alla società vegetariana di escludere il latte, i suoi derivati e le uova dai cibi consentiti. I vegani, quindi, non mangiano alcun tipo di carne, non bevono latte, non mangiano uova e non utilizzano nessun oggetto che comporti una prevaricazione dell’uomo su un altro essere animato.

LA DIETA VEGETARIANA

E’ un po’ più fattibile la dieta vegetariana, che si limita ad escludere dalla propria dieta solo le carni. Dopo la dieta onnivora è quella più diffusa nel mondo. In Italia 7 individui su 100 sono vegetariani. Un’alimentazione ricca di frutta, verdura, legumi, cereali, uova e formaggi consente una minore assunzione di tossine abbondanti nella carne e un rischio minore di patologie cardiovascolari come ipertensione, infarto ed ictus.

PESCATARIANI E CRUDISTI

Negli ultimi anni sono nate altre nuove tendenze alimentari. Una di queste è quella dei pescatariani, che evitano carne e pollame, ma mangiano tranquillamente pesce e frutti di mare. Il crudismo indica invece il rifiuto per qualsiasi trattamento fisico chimico biologico e genetico degli alimenti. In buona sostanza i crudisti mangiano solo cibi crudi, preferibilmente biologici, e senza processi che ne alterino le loro proprietà nutrizionali naturali o di origine, come il congelamento. La dieta però permette che gli alimenti possano essere essiccati, fermentati, germogliati, frullati, centrifugati e marinati.

FRUTTARIANI E RESPIRIANIrespiriani

Solo frutta di stagione e ortaggi a frutto per i fruttariani. La tesi che li spinge a questa abitudine alimentare è la convinzione che quando l’uomo apparve sulla terra si cibava solo di frutti e di bacche e che fosse la natura stessa a fornirgli tutto ciò che gli serviva. La coltivazione e la caccia arrivarono molto tempo dopo. Ecco perché, sempre secondo loro, l’apparato digerente dell’uomo sarebbe nato solo per consumare frutta. Sono pochi – consentiteci di dire per fortuna – i respiriani, ovvero coloro che sostengono di nutrirsi di aria e di energia solare, ma solo dopo un intenso percorso spirituale.

CHE NE PENSANO AL MERCATO?

Siamo andati a Ballarò, uno dei mercati più antichi di Palermo per sapere cosa ne pensano i macellai, i pescivendoli e gli ortolani di queste nuove abitudini alimentari. Guardate in questo video le risposte che ci hanno dato:

DATI STATISTICI

Non è completamente campata in aria la risposta di quel macellaio che diceva che in molti fingono di essere vegetariani o vegani. Spesso per moda o per darsi un tono. Le nuove tendenze alimentari, statistiche alla mano, non sembrano infatti aver scalfito più di tanto il mercato mondiale della carne. L’Italia è comunque tra i Paesi Europei in cui il consumo medio è sotto gli 80 chilogrammi pro-capite. Nel 2018 l’Osservatorio permanente sul Consumo Carni, promosso da Agriumbriasi ha registrato un incremento sull’acquisto delle carni rosse. Un’inversione di tendenza rispetto ai precedenti 6 anni, che ha dato respiro all’allevamento delle razze storiche italiane. Queste ultime, dopo aver rischiato l’estinzione, sono tornate a ripopolare le campagne dagli Appennini alle Alpi. Chi consuma più carne nel mondo restano gli statunitensi. Nel 2018 hanno mangiato ben 223 chili a persona, tra bistecche e macinato, di suino, bovino e pollame.

POVERI POLLI

carne polliBisogna precisare però che molti consumatori, negli ultimi anni, hanno drasticamente ridotto il consumo di carni rosse, a beneficio di quelle bianche. Questa non è una buona notizia per i polli ma per l’uomo e per il pianeta sì. Per due motivi: la salute delle persone – visto che è comprovato che un eccessivo consumo di carni bovine aumenti il rischio di malattie cardiovascolari – e per l’ambiente. L’allevamento bovino, infatti, ha un importante impatto ambientale per via della notevole quantità di gas serra liberata nell’aria.

RICERCA DA INSURREZIONE VEGANA

Ma siamo sicuri che una dieta vegan o vegetariana sia davvero ecosostenibile? Alcuni ricercatori della Tufts University sostengono che, nel lungo periodo, la scelta di non mangiare carni e/o derivati di esse risulterebbe per l’ambiente una scelta peggiore di quella onnivora, sia per quanto riguarda lo sfruttamento ambientale, sia per la sopravvivenza dell’umanità, in quanto risulterebbe quella in grado di sfamare meno persone, rivelandosi quindi la scelta meno sostenibile per l’umanità. E adesso chi li sente i vegani?

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