Un mix esplosivo. tra Frank Sinatra e Florence Welch. Talento cristallino che unisce armonie sensibili a ritmi coinvolgenti. Chioma fluente rossa fuoco e quel candido viso angelico che nasconde grinta, determinazione e voglia di esprimersi impetuosamente nella scena mondiale. Alessandra Salerno era una ragazzina dai capelli color rame che sognava l’America di Johnny Cash e delle sfilate d’alta moda a Madison Square Garden. E per fortuna a volte capita che le speranze di una bambina si trasformino in realtà. Ora la cantante è un fenomeno artistico palermitano riconosciuto globalmente. Per lei palcoscenici splendenti delle metropoli e album che fanno il giro dei continenti ed esportano il calore e il fascino del sud Italia, anche oltre oceano.
SOGNARE AD ALTA VOCE
Alessandra è allegra ed estroversa, ma anche dolcissima, tenera persino, mentre mi racconta delle sue prime esperienze da fashion designer e da musicista. Si abbandona ai ricordi d’infanzia passati in casa con la mamma. Quando, come una piccola star, si esibiva in concerti live organizzati in salotto per cantare brani, forse troppo complicati, e organizzare sontuose sfilate di bambole. “Avevo meno di otto anni e creavo vestiti per le Barbie con le lenzuola della mamma. Tagliavo ogni pezzo di stoffa recuperato in casa e, intanto, cantavo suonando una piccola pianola“. Il suo racconto è sereno e spensierato. Mi rallegra.
INEDITO
Stilista/cantante, autodidatta, con voce chiara, limpida e potente. La bambina prodigio che amava il jazz incantava tutti: parenti, insegnanti e genitori. Ammaliava il pubblico già dalle sue prime performance. Le capacità musicali della piccola Holiday rossa erano chiare sin da subito. Non mi credete? Ascoltate questa poesia scritta da Giuseppe Maurizio Piscopo e cantata proprio da Alessandra a soli otto anni. Segnali inequivocabili di un futuro radioso. “Ho iniziato a suonare senza teoria, poi sono entrata in conservatorio e ho scelto il pianoforte. Ma in verità, aspettavo di compiere sedici anni per studiare canto”. Racconta ridendo.
RISATE AMARE
Ma dietro ai sorrisi c’è anche l’altra Alessandra Salerno, una ragazza ancora scottata dai ricordi di un inizio difficile. “Dal conservatorio, finite le medie, sono scappata via. Avevo praticamente smesso di suonare per colpa di professori tanto pessimi, da portarmi ad odiare la musica. Molti compagni, infatti, hanno abbandonato gli studi”. Per un periodo, quindi, Alessandra di musica non ne vuole proprio sentire parlare e si dedica all’altra sua passione: la moda. “Ho fatto fashion design e Accademia di Belle Arti. Ma cantare aveva lasciato un vuoto. Mi mancava”. E così, come succede nelle più belle storie d’amore, dove i sentimenti di due ex innamorati ritornano per solidificarsi in un rapporto perfetto, la rossissima artista ritrova il canto per non lasciarlo mai più.
SOUND CHECK
Tanti giovani mollano gli strumenti e la speranza di essere il nuovo Jim Morrison, spesso inciampano sulle difficoltà di una scena musicale, e intendo quella siciliana, obsoleta e limitante. Alessandra no, figuriamoci. Ma gli inizi sono stati duri. “Inizialmente suonavo solo in piccoli locali o intrattenevo gli invitati cantando ai matrimoni. Lo facevo per guadagnare qualcosa mentre studiavo”. …E nonostante le difficoltà si è anche laureata con 110 e lode. “Dopo la laurea ho messo la musica al primo posto. Lentamente, sono tornata alla vita”.
CHITARRA? NO, GRAZIE
L’amore che Alessandra ha per la musica è vorace e intenso. Quasi viscerale. E il solo canto a un certo punto non basta più. “Ho deciso di portare anche strumenti sul palcoscenico. Ne avevo nostalgia. Ho cominciato con il washboard poi, quasi per gioco, ho acquistato l’autoharp“. Che è uno strumento a corde pizzicate abbastanza particolare, ormai tratto distintivo della cantante palermitana. “…E il merito è del chitarrista Rosario Vella che ci ha visto lungo. Lui mi consigliò di suonarlo. Avevo chiesto lezioni di chitarra, acconsentì, ma mi disse che il mio strumento sarebbe stato l’autoharp“”. E a quanto pare aveva ragione. “E’stato amore a primo… tocco. Ricordo ancora quando l’ho pizzicato la prima volta. Si suona abbracciandolo e mentre strimpellavo ho sentito le vibrazioni della cassa armonica entrami dentro. Un colpo di fulmine”.
THE VOICE OF … SICILY
Il personaggio era ormai delineato e il talento particolare e cristallino. E’ bastato poco tempo prima che se ne accorgessero anche i media. “Un giorno mi arriva un messaggio sulla fanpage, che in quel periodo aveva molti meno contatti, inviato da una persona che mi chiede di partecipare al casting di The Voice. Pensavo fosse uno scherzo, vedevo la tv come universo inarrivabile”. E invece era la produzione del noto programma. Alessandra lo affronta a testa alta spiazzando il pubblico con una sua versione di Creep dei Radiohead e, accompagnata dalla celebre autoharp, conquista tutti i giudici. Il suo nome comincia a fare il giro dei social. I like esplodono sulla sua pagina. Le caselle postali si riempiono di mail. A new star is born direbbero negli Usa. “Devi prendere tutto il buono che c’è dalle esperienze. Fare musica oggi è una questione complessa, una babysitter guadagna più di un musicista. Bisogna autofinanziarsi. Le case discografiche vogliono artisti pronti che hanno già un seguito, poi al massimo forniscono un ufficio stampa. Senza soldi non puoi fare quindi la tua musica. La prospettiva di un talent, se intesa in una certa maniera, fa solo bene. L’ho sfruttata per sparire da quei locali in cui la gente non ti ascolta e vuole solo cover. Una situazione che mi angosciava da morire”. Alessandra lo sa: per un sogno grande devi fare enormi investimenti e, soprattutto, sacrifici. Tranquilli, però, poi i risultati arrivano. “Ora canto le mie canzoni anche in america“.
NEW YORK NEW YORK
Da Palermo a New York. Dai modesti locali siciliani, alle sterminate piazze americane. Un viaggio di 7.171 km per vivere un sogno. Di colpo arriva una telefonata. E’ fatta. “La Niaf – National Italian American Foundation, di cui fa parte anche il sindaco di New York City, mi ha voluta al 42esimo Grand Galà di Washington. Di solito i nomi sono di grande spicco: Bocelli, Pino Daniele, Ramazzotti ..e invece questa volta c’era anche il mio”. Per intenderci: parliamo di un evento con risonanza mondiale a cui ha presenziato anche l’ex presidente Barack Obama. “Il dirigente della Niaf, di origini italo americane, è un mio fan, mi ha conosciuta via web e mi ha chiesto di partire. Non ci ho pensato due volte”. Alessandra doveva andare negli USA solo per un breve periodo, ma lei è una ragazza che pensa fuori dagli schemi e non può farsi scappare l’opportunità di realizzare un sogno. “Ho pensato, a che ci sono … rimango qui per sempre”.
COME NEI FILM
In effetti, come resistere a New York? E’ come essere dentro un film. I grattacieli che oscillano, i colori che rievocano il cinema americano e i fumi che fuoriescono romanticamente dai tombini… “Anche le semplici luminarie sono poetiche. Il simbolo di uscita al neon exit è storico. Ma stupefacente anche la prima volta che da Brooklyn ho raggiunto Manhattan. Uno shock quando,, dentro la metropolitana, ci siamo resi conto di essere su un ponte sospeso sopra il livello del mare. I palazzi sembravano finti, quasi dei giganti”.
Alessandra Salerno partendo dalla Sicilia ha conquistato l’America. Quindi, se avete dei sogni a stelle e strisce, fate come lei: realizzateli. Perché si chiama la grande mela, nel senso che tutti possono averne un pezzo.
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