Lettera denuncia del giornalista Salvo Ricco, malato di diabete, che da qualche giorno non trova più nelle farmacie il sensore che va collegato ai nuovi microinfusori guardian 3. Il servizio è garantito dagli approvvigionamenti delle asp che poi distribuiscono i sensori alle farmacie. Questi ultimi sono prodotti da case farmaceutiche che ogni anno partecipano ad una gara d’appalto. In questo meccanismo qualcosa si è bloccato e da qualche settimana il sensore è introvabile. Ciò crea disagi notevoli ai diabetici di tipo 1 che hanno migliorato la propria vita grazie all’introduzione del nuovo microinfusore 670 G. Salvo Ricco, malato di diabete di tipo 1, non accetta questa situazione e ha inoltrato una lettera al Presidente dell Regione Nello Musumeci, in cui annuncia una sorta di sciopero da farmaco, che lo esporrebbe ad un grave rischio per la salute, se il problema non verrà risolto in tempi brevi.
LA LETTERA
“Caro presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, scrivo queste poche righe pieno di paura per ciò che sta accadendo ai diabetici siciliani, in special modo ai diabetici di tipo 1, come me, che hanno in dotazione il microinfusore. La nostra unica speranza si chiama insulina. La nostra vita è legata all’insulina. Ma per protesta smetterò di assumerla, mettendo a rischio la mia salute, perché nel meccanismo di distribuzione dei presidi medici, a cominciare dal nuovo sensore collegato al microinfusore 670G, Il Guardian 3, qualcosa si è inceppato.
E a noi diabetici non interessa chi sta sbagliando in questa storia – perché qualcuno sta sbagliando – ma interessa solo che questa vicenda si concluda la più presto e che le farmacie tornino ad avere i sensori adatti a questi apparecchi moderni, paragonabili, pensi, a un quasi pancreas artificiale. A molti diabetici hanno dato i nuovi microinfusori, e i risultati positivi cominciano ad arrivare. I livelli di glucosio nel sangue riescono ad essere accettabili. Senonché, improvvisamente, dopo che le cose sono migliorate, nelle farmacie mancano i sensori.
Cioè, ci vantiamo di avere uno tra i microinfusori più evoluti al mondo ma poi mancano i sensori, lasciando al buio i diabetici. Grazie a questi sensori, che noi infilziamo nelle nostre carni, il microinfusore riceve – ogni cinque minuti – i livelli di glicemia nel sangue. Ciò permette alla macchina di intervenire automaticamente con microgocce di insulina, per tenere a bada la glicemia. Pensi a quanti benefici ne potrà ricavare un bambino diabetico, ma anche un adulto, con livelli mostruosi di glicemia. Insomma, con le macchine si può smussare questa insidiosa e pericolosa patologia, che, ricordo, se non curata può portare anche alla morte.
La domanda che le pongo è molto semplice: se hanno distribuito i nuovi microinfusori perché le farmacie non sono fornite di sensori? C’è qualcosa che non torna. E questa incertezza provoca molto sconforto e paura tra i diabetici. Presidente, la prego, intervenga presto. Nei prossimi giorni, per protesta, se non ci saranno sviluppi staccherò dal mio corpo il microinfusore, vanificando i progressi conseguiti negli ultimi due anni, che mi hanno permesso di non avere più le temute ipoglicemie. E mi spingerò verso qualcosa di ancora più grave: smetterò di assumere insulina, mettendo a rischio la mia salute. Non è un braccio di ferro, ma un sacrificio necessario; un’azione dettata dalla disperazione di chi ogni giorno deve lottare per averla vinta sul diabete, e che vive nella speranza che tutto potrà tornare al proprio posto grazie ad un suo autorevole intervento”.
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