Un caffè, il più strambo dei caffè. Cronaca vera di un matrimonio a Palermo. Da che mondo è mondo il giorno del matrimonio è di quelli da incastonare nella memoria oltre che nel cuore. Eppure spesso molti momenti sfuggono, perché l’ansia che ti rode da giorni, arrivati alla dirittura d’arrivo, si fa davvero incontenibile. Non c’è wedding planner che tenga, chi si sposa il meglio spesso se lo perde, sovrastato dal turbine emotivo ma anche dai piccoli problemi pratici che rendono orribile il giorno del fatidico sì.

PENSIERI DA SPOSI

E pensa agli addobbi floreali, e dio fa che l’acconciatura regga e se mi si strappa il velo, e se il catering non è come lo volevamo: ecco i pensieri da sposa. Lo sposo, in genere, sembra un ospite al proprio matrimonio. Più rilassato? Ma quando mai. Già all’altare non sa da che parte mettersi, per non parlare delle foto in cui mediamente sembra un pinguino ebete. E l’anello, lo infilerò al dito giusto della sposa? Senza parlare dell’ansia da prestazione, sissignore, perché saremo anche evoluti, ma porca zozza questo è un problema che si tramanda di padre in figlio.

MATRIMONIO AL BAR

Anna e Tony il problema l’hanno risolto alla maniera sicula. Niente ci fu, pigghiamunni un cafè nel loro caso non è stato per nulla un modo di dire. E così in pieno pomeriggio, dopo la funzione religiosa, ancora freschi freschi delle promesse matrimoniali, si sono presentati al bar Matranga di via Cesareo e si sono presi un caffè.

LO STUPORE

Tra lo stupore delle banconiste e gli applausi degli altri avventori, si è consumato questo piccolo rito propiziatorio. “Che c’è di male, era ancora presto per andare al ricevimento e a me le fotografie in posa un pò mi annoiano. Volevamo un caffè e abbiamo pensato di fare qualche foto al bar” – ecco il candore di Anna, sposa che i suoi momenti di simpatica isteria doveva averli già consumati da ore-.

SPOSA IN SCARPE DA TENNIS

Lei in abito bianco e scarpe da tennis, per farvi capire il tipo, ma anche Tony era perfettamente a suo agio, perché in fondo senza velo ci si muove come ogni giorno e la travolgente vitalità della sposa deve averlo da tempo contagiato. Del resto, non ci si piglia se non ci si assomiglia. E perdonate la traduzione dal dialetto.

LE PORTE DEL CUORE

Il caffè è stato il prologo di una conversazione a tratti surreale. Ma ce ne fossero tante di coppie così disponibili a parlare d’amore anche dentro ad un bar, con la semplicità di chi apre la porta della propria anima senza imbarazzo. “Il viaggio di nozze? Ad agosto in Andalusia”. Come dire, le scelte esotiche non ci appartengono.

ERA ARRIVATO IL MOMENTO

“Stiamo insieme da una vita, conviviamo da tre anni, abbiamo sentito che era arrivato il momento di essere marito e moglie. E’ stato tutto molto naturale”. Non ho mai chiesto una foto alle persone che ho intervistato e qualcuno di un certo rango – dallo sport alla cultura, dalla moda alla politica – l’ho incontrato. Ma stavolta è stato diverso.

caffè con gli sposi

L’ALBUM DI FAMIGLIA

Naturale come prendersi un caffè, la sposa in mezzo e via con la foto. Confesso che spero finisca nell’album di famiglia perché quello che Anna e Tony forse non immaginano è che adesso abbiamo in comune un pezzetto di vita. E non di un qualsiasi giorno. Forse non ci incontreremo mai più, però, giuro, che anch’io come loro questo giorno non lo dimenticherò mai.

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