C’era quella canzone che diceva dimmi quanti laureati hanno la garanzia di non finire lavapiatti in pizzeria. Ecco, nel caso di Walter Lazzarin le lauree sono due (filosofia ed economia) e allo stato attuale il suo posto di lavoro è un marciapiede. Ma aspettate a giudicare, Walter è un padovano classe 1982 che dopo quattro anni insegnante precario, nell’ottobre del 2015 ha deciso di mandare tutti a quel paese e di rincorrere un sogno: campare scrivendo e promuovendo i suoi libri in giro per l’Italia, l’Italia delle piazze e dei marciapiedi. Sì, insomma battendo a macchina per strada.
E’ ANDATA BENE
E ci campa? “Certo, altrimenti avrei smesso – mi dice – avevo bisogno di rivoluzionare la mia vita. Ho deciso di mettere da parte due lauree e rischiare. È andata bene”. Mio padre mi avrebbe spaccato le ginocchia e invece dalle parti di Walter la pensavano diversamente, per fortuna, visto il successo. Il suo viaggio è cominciato il 12 ottobre 2015 e non si è più fermato: “è da tre anni e mezzo che giro l’Italia con una macchina da scrivere – racconta – ho visitato tutte le venti regioni, per un totale di circa centocinquanta paesi e città”.
IL GRAN TOUR
Differenze fra Nord e Sud? “Non è così semplice – spiega – al Sud è più difficile che le persone mi si avvicinino, ma al contempo è più facile che una persona conosciuta una manciata di minuti prima mi inviti a pranzo a casa sua”. Mentre vedo le sue fotografie, penso ai pittori en plein air oppure ai grandi artisti che alle porte della maturità si imbarcavano nel cosiddetto gran tour, una vita dedicata all’arte, alle parole: “Le parole e le idee sono i miei strumenti di lavoro. E mi ripagano con gli applausi, i complimenti, i sorrisi, i soldi”.
MA QUALE ANSIA DELLO SCRITTORE…
Altro che psicodramma della pagina bianca, qui si parla di scrivere in mezzo al caotico viavai cittadino. Sì, insomma, da confondersi. E invece no: “Il contatto diretto col lettore non influenza il mio scrivere – mi dice – quando sono per strada non improvviso mai: scrivo tautogrammi che conosco a memoria. Il rumore non mi disturba, se non per il fatto che in certe vie trafficate sono costretto a urlare per comunicare. I pro: posso conoscere e farmi conoscere da un sacco di gente. I contro: la mia attività dipende dal meteo”. Già come gli sciuscià o gli altri ambulanti che prima di aprire bottega osservano il cielo. E con il sereno degli ultimi anni, Walter ha pubblicato quattro libri: “I personaggi sono decine e decine. Quello a cui sono più affezionato è Giacomo, il protagonista de Il drago non si droga”.
Scrittore per strada: un tautogramma con la P per Dribbling, Rai 2
SCRITTORE PER STRADA
A proposito di personaggi, Walter stesso sembra essere uscito da un libro: “Scrittore per strada infatti nasce dall’idea per una storia: nel 2014 mi era venuta l’idea di scrivere un libro in cui il protagonista gira l’Italia per promuovere il proprio ultimo romanzo, suonando campanelli e bussando alle porte. Appena ho capito che il viaggio era economicamente sostenibile, ho deciso di sostituirmi a lui. Non ho scritto il libro e un anno dopo sono partito”. E in Sicilia è venuto spesso, basta seguirlo su Instagram per scoprire le nuove tappe di una vita davvero impegnativa. Come ti vedi fra dieci anni? “Con qualche capello in meno”, appunto.
Playlist: Rotolando verso Sud – Negrita
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