Un vecchio cliché, ormai in naftalina, sosteneva che una donna che guida una moto perda la sua femminilità. Niente di più sbagliato: una ragazza al semaforo in sella ad una due ruote, soprattutto se di grande cilindrata, è una delle scene più sensuali che possa capitare agli occhi di un uomo. A dimostrarlo sono i sondaggi in giro per la rete, in cui molti maschi hanno messo da parte antichi preconcetti – del tipo sono cose da uomini – a favore di una donna sicura di sé, capace di osare di più. Affascinante.
IL COPIONE DA SEMAFORO
Anche se certi stereotipi sono difficili da debellare del tutto e il copione da semaforo è sempre dietro l’angolo. Una donna con tacchi a spillo, pantaloni di pelle, giacca da centauro e casco integrale ferma all’incrocio, fa sempre uno strano effetto a molti uomini. E forse dovrà passare ancora del tempo prima di non sentire più frasi del tipo Wow, ma non pesa troppo per te?
GUIDO IO!
Una ricerca pubblicata da Forbes e condotta dal Motorcycle Industry Council, rivela che una donna su cinque possiede una moto e che nell’85% dei casi sono le donne ad influenzare i propri compagni ad acquistare una due ruote. Da sempre il connubio donne-motori è stato felice. Solo che prima il sesso femminile preferiva godersi il vento sul viso abbracciando il proprio compagno, adesso la tendenza è farlo accomodare dietro. Voglia di indipendenza e senso di libertà: è ciò che spinge donne e uomini a cavalcare una moto, carichi di adrenalina per la velocità. Sfida contro il vento e ricerca di benessere, fisico e mentale. Stare in sella riduce l’ormone dello stress, aumenta il battito cardiaco e migliora l’umore, contribuendo ad una pace interiore. E sempre più donne non intendono rinunciare a tutto ciò.
SFATIAMO I VECCHI MITI
Una di queste è Rossella Pagliaro, farmacista di Augusta, che la mattina indossa il camice bianco e la sera, finito il lavoro, salta sulla sella con la giacca di pelle nera. Rossella è impiegata in un’azienda in cui lavorano ben otto donne: “La nostra titolare crede fortemente nel girl power – ci spiega -. Non si tratta di femminismo, ma vogliamo sfatare vecchi miti che vedono le donne sempre in competizione fra loro, fra invidie e gelosie. Noi lavoriamo benissimo insieme e siamo molto affiatate”.
LE CHARRAS
Rossella fa parte di un’associazione di motocicliste. 13 ragazze accomunate dalla stessa passione: “Ho sempre avuto un grande
amore per le Moto Guzzi ma l’ambiente motociclistico è prettamente maschile. Per fortuna è nato questo club tutto al femminile, che ha permesso a me e alle altre ragazze di coltivare questa passione. La sede è a Priolo, in provincia di Siracusa. Il nome charras viene dal Messico, sono le donne che cavalcano”.
MOTO E TEMATICHE SOCIALI
Le 13 ragazze, oltre a riunirsi quotidianamente e a girare con le loro moto, hanno deciso di portare avanti tematiche sociali a favore delle donne. Una di queste sarà the Women Love Wheels, un motoraduno che si svolgerà il 6 luglio, che ha lo scopo di raccogliere proventi da donare in beneficenza all’Associazione Nesea Augusta, che aiuta le donne e i minori vittime di violenza: “Molto spesso siamo messe da parte oppure siamo oggetto di violenza, non solo fisica ma anche verbale – spiega Rossella – perché non siamo ritenute in grado di partecipare a determinate situazioni. Per questo abbiamo deciso di dare risalto a questa tematica, un qualcosa che io vivo quotidianamente. Quando la gente mi vede in sella ad una moto – conclude – rimane ancora un po’ sconcertata. Ciò nel 2019 non dovrebbe succedere”.
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