Nel giorno che tutto il mondo dedica alla musica, vogliamo raccontarvi una storia che speriamo torni a diventare una favola. Sinora tra storia e favola la differenza sta tutta nel finale, nel senso che ancora non c’è il vissero tutti felici e contenti. Anzi, magari felici e contenti lo saranno anche, ma ognuno per i fatti propri. Ma che Beatles oppure Oasis, qui si parla de Le Cozze, grado di litigiosità al livello dei compari appena citati, sicilianissima band nata per fare girare i cabbasisi ad amici e parenti.

ROCKER E DEMENTI

Le origini – e parliamo degli anni ’80 – ci conducono dritti dritti nel cuore del rock demenziale, orribile definizione per i nostri eroi che non sono rocker, nè tanto meno dementi. Inutile scomodare paragoni, chi vuole se li ascolti che qualcosa in rete tanto si trova. E poi ci sono anche i Cd, perché Le Cozze qualche traccia digitale l’hanno anche lasciata.

LE RIVALITA’

Non saranno rocker ma i vizi e vezzi delle band rock ce li hanno tutti. Per anni si è parlato di una certa rivalità tra i due sublimi frontman, Johnny Errera ed Eddy Governale. E si sa che dietro ogni maldicenza c’è sempre un pizzico di verità. Dissipato questo presunto dissidio, ecco la rentreè, i concerti, gli applausi e i palchi, rigorosamente siciliani.

MITILI NELL’ANIMA

Perché Le Cozze sono mitili nell’anima, preferiscono gli scogli dei patri lidi, anche perché in realtà l’unico che vive di musica – e che è il terzo caposaldo del gruppo – è Dario Sulis, batterista, percussionista, arrangiatore, produttore e all’occorrenza persino autista di pulmino per le trasferte di una certa gittata. La Sicilia, dunque, è stato scenario quasi esclusivo.

SEMPRE E SOLO SOLD OUT

Ma, credeteci sulla parola, avrebbero meritato altre soddisfazioni oltre a quelle di umiliare ben più di un collega di fama nel raffronto di pubblico. Dicevi Cozze e il sold out era garantito, anno dopo anno, perché la comunità di fedelissimi si allargava. A dispetto delle mode e delle età.

RIVISITARE GABER

Sempre sul filo dell’ironia, hanno portato la loro musica in ogni parte dell’isola, prestandosi anche ad operazioni ardite e assai sfiziose come la rivisitazione in due tempi del repertorio di Giorgio Gaber, sotto l’acuta regia di Alfio Scuderi (di cui, preciso anche in questa sede, non sono parente e me ne dispiaccio).

L’ADDIO ALLE SCENE

Al culmine di un percorso che probabilmente avrebbe determinato una svolta, ecco l’addio alle scene. Sotto sotto c’è una lite su cui non è necessario approfondire, che tanto sai quante Yoko Ono si possono trovare se si vuole scendere nel pettegolezzo? Fatto stato che Sulis e la coppia Errera-Governale non fanno più pane.

TEMPO DI PACE

Ma siccome lo scirocco, oltre che portare sabbia diffonde anche voci, si sente sempre più netto un sottofondo di pace e c’è nell’aria la sensazione che u gol maturu è. Vediamo se questa voce è solo un’illusione portata dal vento, oppure se possiamo avere l’onore di averli di nuova sopra un palco. Che così potremo fare a meno di farci dire rincoglioniti dai nostri figli a cui raccontiamo da anni sempre la stessa storia. Anzi, la stessa favola: C’erano una volta Le Cozze

Playlist: Barbara Sdrucciola – Le Cozze