La storia di Fulvio Federico è quella di un cantautore che ha preso un impegno con sé stesso per amore della musica. Ci sono momenti in cui la vita ti impone di dover fare delle scelte radicali e di abbandonare la tua strada per intraprenderne una più sicura che porta, almeno in teoria, alla stabilità economica. Si sa però che accantonare le proprie passioni come se fossero un vestito che non entra più, è cosa quanto mai difficile: se non sei tu a tornare indietro saranno loro in un modo o in un altro a far vibrare le corde dell’anima, il cui suono non può essere ignorato. Fulvio, è un palermitano di 29 anni, il cui amore per la musica è nato già in tenera età.
GLI INIZI
Accade spesso in questi casi. Fulvio già a 4-5 anni ascoltava il cantautorato italiano e cominciava a strimpellare la sua chitarra: “E’ un retaggio che arriva da mio padre – racconta – chitarrista amatoriale che mi ha insegnato a suonare, facendomi conoscere contestualmente il grande cantautorato italiano con brani di autori come Battisti e De Gregori”. Per Fulvio è l’inizio di un viaggio che lo porta ad avvicinarsi a diversi stili musicali e ad esibirsi dal vivo, nel periodo degli studi, nei locali della città con la band New Coast, dedicandosi al tempo stesso all’attività individuale.
UNA SCELTA RADICALE
Dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Palermo, Fulvio si è ritrovato a dover fare una scelta radicale che lo ha portato per ragioni di tempo a dover abbandonare momentaneamente la musica. “A Maggio del 2017 – racconta – sono andato a Roma per fare un master dopo il quale ho cominciato a lavorare. Per un periodo non ho potuto scrivere o suonare e per me è stato parecchio complicato vivere senza potermi dedicare alla musica. Ho resistito fino a quando ho potuto ma poi ho deciso di tornare a casa per riprendere il discorso che avevo interrotto”. Inizia dunque così il suo percorso da cantautore solista.
LO STILE
Le canzoni sono il suo modo di raccontare i crucci esistenziali di una generazione. I suoi testi oscillano delicatamente tra la garbata ironia ed una malinconia non esasperata, accompagnata dalle sonorità tipiche della musica leggera. La sua vita adesso si divide tra il lavoro pomeridiano in un call-center ed una routine fatta di creazioni, registrazioni ed esibizioni. Il brano più icastico del suo repertorio è senza dubbio L’amico del cuore che racconta la più classica delle delusioni amorose in maniera allegra: “Un modo – spiega Fulvio – per elaborare la sofferenza di quel momento”.
UNA MEDICINA
Conciliare il lavoro con una vita da musicista non è cosa semplice, ma a fronte di un impegno giornaliero profuso, per Fulvio sono arrivate soddisfazioni importanti che hanno dato un sapore più dolce alla stanchezza. Una su tutte l’inserimento del suo inedito, Angoli a punta, in una raccolta di brani, selezionata da Mogol in persona lo scorso anno: “Una grandissima emozione – dice – che porto nel cuore. Quando l’ho saputo non riuscivo quasi a crederci”. Riscontri positivi che rappresentano iniezioni di fiducia per continuare ad inseguire un obiettivo: “Il mio sogno – afferma Fulvio – è quello di poter diventare un cantautore di mestiere. La musica è la mia medicina per curare i mali della vita. So che sarà difficile, ma mi impegnerò a fondo per riuscirci”.
Playlist: L’amico del cuore – Fulvio
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