Il top della scena musicale elettronica mondiale, in Sicilia, arriva grazie a loro. E’ il gruppo Unlocked che da 10 anni attira una folla scatenata proveniente da tutto il mondo, attraverso nomi altisonanti e serate che rimangono scolpite nell’immaginario collettivo. E’ la storia della piccola Sicilia che in certe sere si trasforma nello Space di Ibiza e nel Razmatazz di Barcellona. “Unlocked perché il concetto era quello di sbloccare la nostra terra dall’immobilità di questi format un po provinciali con organizzazione assente. Il dj metteva solamente dei dischi senza ledwall o effetti di sorta. Tra lo stupore generale abbiamo inaugurato una nuova era stendendo un tappeto rosso: era la prima volta che la musica elettronica approdava a Palermo”.

STORIA

Da DubFire a Capo Plaza, Da Gigi D’Agostino agli Eiffel 65. Il più importante, sicuramente, Paul Kalkbrenner, ospitato al Castello a Mare nel 2017. Ovviamente, tutto esaurito. “La musica si evolve e vogliamo rivolgerci a tutti – mi dice Vincenzo Grasso fondatore-. Deve unire”. Tutto è nato dall’organizzazione di feste dette, volgarmente, per la Palermo bene. C’erano le ville e i pomeriggi al Paramatta, dietro le quinte sempre loro: Vincenzo, Luca e Fabrizio. “Poi la partecipazione è aumentata ed è iniziata una scommessa: quella di ingaggiare artisti famosi”. Il primo fu Erick Morillo, nome fortissimo per quegli anni, con un cachet di 50.000 euro. “Una follia per dei ragazzini ventenni. Abbiamo dovuto mettere il biglietto a 45 euro. Sembrava il Pacha di Ibiza ma al sud Italia. La gente è accorsa e abbiamo recuperato l’investimento”. Il nome Unlocked era ormai diventato realtà.

I TRE CABALLEROS

E’ un’avventura che nasce da una solida amicizia. I tre fondatori si conoscono ai tempi del liceo. “Fabrizio era già organizzatore di eventi, collaboravamo da promoter vendendo biglietti, poi abbiamo creato vari brand: Fawa e Flying Up ad esempio”. Come si divide il loro lavoro? A Vincenzo, la produzione e la cura di tutti gli eventi, marketing, risorse umane e i rapporti con forze dell’ordine e istituzioni. Luca si occupa della parte amministrativa, ha rapporto con consulente e commercialista, mente le trattative con l’artista e la definizione del contratto spettano a Fabrizio. “E’ il pazzo che gestisce i promoter e la follia dei dj. Bravissimo a chiudere accordi”.

MUSICA E LEGALITA’

Un progetto legato al sociale che nasce nel 2012. “E’ un aspetto che ci tocca in maniera importante. Mia sorella – racconta Vincenzo- ha denunciato il clan Madonia di San Lorenzo ed è stata trasferita in località protetta per più di tre mesi. Quando è rientrata abbiamo ideato un evento per festeggiare e, contemporaneamente, veicolare messaggi di sensibilizzazione, in un linguaggio che i giovani conoscono. Gli artisti per primi hanno appoggiato l’iniziativa”. Immaginate l’effetto che possono avere le parole pronunciate da Richie Hawtin o Carl Cox, dj’s con un seguito di milioni di fan. “Quest’anno si parlerà delle dipendenze, dalla droga allo smartphone”. Il primo, invece, fu Hardwell al Velodromo. “Lì mia sorella è salita sul palco raccontando la sua storia”. Il progetto è stato patrocinato dal Ministero della Salute e nei prossimi giorni fissato un tour in tutta Italia.

PALCOSCENICI MONDIALIUnlocked

Ma non è la prima volta che Unlocked esce fuori dalla Sicilia. “Siamo arrivati fino agli Emirati Arabi, a Praga, in Spagna e Germania. Paradossalmente siamo più conosciuti tra gli addetti ai lavori all’estero. Qui facciamo 10.000 presenze in una città di un milione di abitanti. Potremmo farne molte di più. Palermo ha tantissime difficoltà. La gente non vuole pagare, tutto è dovuto, trovi problemi nelle strutture e nelle attrezzature che quindi devono arrivare dal nord”.

 

SUA MAESTA’ CARL COX

Non è un segreto: alcuni nomi del panorama musicale mondiale non sarebbero mai passati dalla nostra isola se non ci fossero stati loro. “La produzione di un evento di Carl Cox costa 200.000 euro. E noi vendiamo i biglietti a 20 per un musicista con fama internazionale. Ingaggiarlo è stato un sogno che si realizza, nel 2000 andai a Ibizia per la prima volta e ho scattato una foto con lui che per me era una divinità. Poi, anni dopo, l’ho conosciuto di persona, un’ artista umano, senza puzza sotto il naso. E’ il numero uno al mondo e sceglie le date con il contagocce. Da noi, però, viene. Averci scelto nel contesto del Parco Archeologico, un luogo fantastico come pochi, all’interno di un evento con una tematica importante come la dipendenza, è il coronamento del nostro lavoro”.

Vincenzo Grasso, Fabrizio Lo Cascio e Carl Cox

RIVALITA’? MA NO..

“Purtroppo si, è un po la forma mentis del territorio Italiano, soprattutto al sud. Normale che sia così, è come la Juventus nel calcio, li prendono per ladri ma vincono sempre. In verità facciamo un sacco di sacrifici, la gente pensa che nuotiamo nei soldi, invece, c’è un lavoro costante fatto di entrate, ma anche di grosse uscite. L’invidia comunque ti carica e le chiacchiere stanno a zero. Ma mai manifestato odio. Al contrario se ci sono progetti interessanti è positivo per il territorio. Più movida e offerta artistica vuol dire crescita di business che porta un’indotto importante”. Soprattutto ora che non c’è più neanche il Palermo calcio. “Ben venga lo sviluppo della città, invito tutti a crederci e a collaborare. Massima disponibilità”. Quindi niente gelosie. Inutile prendersela, parlano i fatti.

PLAYLIST: CARL COX -Last Night A Dj Saved My Life