Non una contrapposizione al Palermo, che resta, qualunque siano le sue sorti, l’amore sportivo della vita, ma una concezione calcistica diversa rispetto a quella attuale e originaria. Il PCP – Palermo Calcio Popolare nasce il 29 febbraio del 2016 dall’unione d’intenti di tredici soci fondatori. L’idea che sta alla base di questo progetto è resa icasticamente dal nome: una squadra che appartiene alle persone, in un’era in cui le pay-tv e gli interessi correlati hanno trasformato l’amatore calcistico da tifoso/appassionato a cliente/spettatore. Contro le storture del pallone moderno perché il calcio è della gente.
AMUNÍ GENIO
Il Genio di Palermo una delle icone più significative del capoluogo siciliano, è effigiato nel logo della squadra, che veste una divisa verde con inserti rosanero, senza sponsorizzazioni perché vietate dallo statuto. Scelte che vogliono rimarcare la presenza di un legame forte con la città in senso culturale e sportivo, come ci racconta Giuseppe Vassallo, uno dei soci fondatori di Palermo Calcio Popolare, che ai nostri microfoni si presenta prima di tutto come portavoce delle istanze del progetto: “Nella scelta del simbolo e dei colori sociali c’è stata una votazione da parte dei soci. Il Genio è il patrono laico della città come la nostra Santuzza lo è dal punto di vista religioso. La scelta dei colori richiama il logo realizzato da Piero Gratton negli anni ‘80, il rombo verde con l’aquila stilizzata rosanero. Non volendo appropriarci dei colori del nostro Palermo, abbiamo scelto il verde come base ed un richiamo al rosanero, che resta sacro”.
AZIONARIATO POPOLARE
La squadra è finanziata attraverso il sistema dell’azionariato popolare, una modalità trasparente che consente a chiunque lo desideri di contribuire alla causa: “Il primo livello è costituito dai soci ordinari, che versano una quota annuale, coinvolgendo nelle iniziative i soci sostenitori la cui importanza è identica, indipendentemente dall’importo della loro donazione”. I 25 soci ordinari si occupano anche di mandare avanti la squadra, dividendosi ciclicamente tutte le responsabilità dall’organizzazione delle partite fino al lavaggio delle divise. Un’idea collegiale di calcio che sarebbe impossibile mandare avanti senza la passione di chi la porta avanti e la generosità di chi ci crede, come ad esempio Dario Mirri che di recente è diventato socio associativo, acquistando il materiale tecnico per la prossima stagione. “Nonostante nella nostra maglia sia vietata ogni forma di endorsement, abbiamo dei piccoli sponsor che ci sostengono, accettando differenti spazi di visibilità come la cartellonistica o addirittura non richiedendo nulla in cambio. Un contributo del quale siamo grati e orgogliosi”.
COME IL QUEEN’S PARK
Ludere causa ludendi: giocare per il piacere di giocare. Questa locuzione latina è il motto del Queen’s Park, l’unico club professionistico al mondo ad aver un’identità amatoriale. Il motto calza perfettamente al Palermo Calcio Popolare alla sua idea del gioco. Un’idea che non viene portata avanti solamente tramite l’attività della prima squadra, attualmente militante in Prima Categoria. Quote associative e donazioni infatti concorrono anche al finanziamento di una scuola calcio: “La scuola calcio popolare, organizzata grazie all’ONLUS Vivisano e situata presso il Parco della salute Livia Morello ha un costo massimo dieci euro per chi ha l’ISEE che supera 6000 euro. Per noi è importante dare la possibilità a tutti i ragazzi di giocare perché il calcio è trasversale e deve essere accessibile a tutti. Quest’anno grazie alla rete d’aggregazione Calciando in Rete e con l’aiuto di Save the Children siamo riusciti a creare una squadra di Giovanissimi con ragazzi provenienti dalle periferie della città che hanno vestito i nostri colori. La loro gioia è stata il nostro orgoglio e lo sarà anche l’anno prossimo”.
STAGE POPOLARE
Ieri sera, in vista della nuova stagione, si è tenuta la selezione dei giocatori che andranno a comporre la rosa, uno scouting Popolare, come tutte le strutture e i processi del PCP. Per De Gregori un giocatore “lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia…” e per il Palermo Calcio Popolare quali sono invece i criteri di selezione? “In principio – racconta – la nostra era quella di scendere direttamente in campo noi perché credevamo che non ci fosse nessuno pronto a giocare in nome di questa idea. Quando si sono presentate 80 persone al primo stage abbiamo capito che ci sbagliavamo: dopo le prime partite avevamo capito di avere una grande squadra e quello spirito lo abbiamo ritrovato negli anni successivi”.
L’ANNO CHE VERRA’
Per il PCP la vittoria non costituisce un’ossessione ma un traguardo da raggiungere come conseguenza di un impegno da svolgere con dedizione e senza ansie. Ciò comunque non toglie che i primi anni di attività sono stati caratterizzati da traguardi importanti: nel giro di due stagioni la squadra è passata dalla Terza alla Prima Categoria. Nell’annata appena chiusa è arrivato un ottimo quinto posto e i play-off poi persi col Fulgatore. Una crescita che si spera di continuare anche nel campionato che verrà: “Noi dai nostri calciatori non chiederemo la vittoria ma il massimo impegno e la nostra fortuna è quella di aver trovato sempre ragazzi splendidi e figure di spessore come il nostro capitano Enzo Petrolà e mister Giovanni Troìa, la nostra guida. Qualunque cosa dirà il campo, buona o brutta che sia, noi ci faremo trovare pronti”. Una prospettiva coerente con quella di un progetto che mette davanti lo spirito del gioco ad ogni interesse economico o competitivo.
PLAYLIST: David Baddiel e The Lightning Seeds – Three Lions (Football’s Coming Home)
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