Un paesino che conta quasi 7 mila abitanti e l’unico museo in tutta Europa che omaggia un personaggio di fama internazionale. Ad accaparrarsi le origini del grande Frank Sinatra ci hanno provato in tanti, ma solo a Lercara Friddi ci sono riusciti, con tanto di documenti alla mano.
IL MISTERO SULLE ORIGINI
A raccontarmi la nascita del museo è la responsabile Maria Anna Giangrasso: “Nessuno sapeva con certezza quali fossero le origini di Sinatra. Quando gli chiedevano da dove era originaria la sua famiglia rispondeva sempre in modo vago, a volte Catania, altre volte faceva intendere Agrigento”. I nonni di Frank nacquero e vissero a Lercara finché un giorno, nei primi del novecento, decisero di emigrare in America portando con loro i figli. Tra questi Antonino il papà di Frank Sinatra.
A CACCIA DI INDIZI
A fornire un aiuto prezioso sono stati due scrittori, Anthony Summers e Robbyn Swan che durante la ricerca di materiale per il loro libro “Sinatra: the life” hanno preso un volo dall’Irlanda per andare a cercare di persona a Lercara le radici del mito dello swing. “Prima tappa la Chiesa del paese, Santa Maria della Nieve – mi racconta Maria Anna Giangrasso – dove i due scrittori hanno trovato i certificati di battesimo e di matrimonio dei nonni di Frank”. A loro diposizione c’erano anche alcuni documenti di viaggio: la loro data è risultata compatibile con il periodo di permanenza della famiglia Sinatra negli USA. Carte, biglietti e fotografie oggi sono conservati nel My Way Museum. “Abbiamo ricevuto anche del materiale da parte di Irene Soggia, la biografa ufficiale di Frank Sinatra. Ci ha donato 40 anni di raccolte, dalla discografia agli articoli di giornale”.
L’EQUAZIONE MAFIA
La famiglia Sinatra però, non ha mai amato associare il suo nome a Lercara Friddi. Lercara significava Lucky Luciano e dunque mafia. I due scrittori hanno ipotizzato che il cantante conoscesse personalmente il gangster italo-americano: erano vicini di casa. Quanto alle origini la responsabile del museo mi racconta che Sinatra aveva confidato a Mino Reitano, in dialetto, di essere della provincia palermitana. “Tu si calabrisi, ma io sugnu siciliano” avrà detto durante un concerto.
MY WAY MUSEUM
Circa 10 anni fa due giovani lercaresi Gianfilippo Geraci e Antonio Licata fondarono l’associazione Life & Art Promotion e diedero vita al Museo Siciliani d’America – Frank Sinatra. Nel 2011 il museo prende il nome dal titolo della canzone più ascoltata a livello internazionale My Way. “Il Comune ci ha affidato dei locali in comodato uso gratuito per sei anni ma ci siamo fatti carico noi delle spese per piccoli lavori di ristrutturazione”. La responsabile del My Way Museum mi racconta di aver avviato una raccolta fondi che però non è andata come sperava. “Viviamo della generosità dei donatori. Un giornalista che ha conosciuto Sinatra ha ricevuto da lui una giacca e un accendino d’oro con le sue iniziali. A breve le avremo al museo”. Quanto al My Way Festival, appuntamento musicale annuale, quest’anno non ci sarà. Problemi di sponsor. “Siamo più creduti al di fuori del contesto paese, ma siamo testa dura come Frank. Un obiettivo va perseguito fino alla fine. Il riscontro c’è e adesso Lercara è famosa tra i turisti anche per il museo”.
Playlist: My Way-Frank Sinatra
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