Cresce a Palermo la scuola di doppiaggio. È nata quattro anni fa, grazie ad un’idea di Virginia Alba, attrice palermitana da più di trent’anni, che si è accorta che c’era una grande richiesta di giovani che volevano approcciarsi a questo affascinante ed impegnativo mestiere. Dopo aver partecipato a diversi corsi in giro per l’Italia, Virginia ha
provato a trasferire ad altri il suo bagaglio di esperienza e, dopo essere stata insegnante per un anno in una scuola, ha deciso di lanciarsi in questa nuova avventura: “Mi sono resa conto – racconta – di aver inventato una tecnica che non esisteva. Nei corsi che ho frequentato io c’era ancora ben poco, anche perché le scuole vere e proprie di doppiaggio sono nate da pochi anni. Prima c’erano “le famiglie”: i figli dei doppiatori famosi cominciavano giovanissimi ad imparare il mestiere dei loro genitori. Vedi Izzo, Rossi, Amendola… Negli ultimi tempi, invece, sta nascendo una didattica. I giovanissimi hanno visionato, tramite internet, i video sul doppiaggio di vari youtubers, scoprendo questo mondo che prima era in ombra”.
SPEAK & DUB
Dopo aver scoperto che c’era la richiesta, servivano una società e una sede. Fondamentale, in tal senso, è stato il supporto di Marco Casiglia, da anni presente sul territorio palermitano con la sala di registrazione Red Studio. Marco è noto anche per essere stato tra i fondatori di Radio Time, storica emittente palermitana. Da questa sintonia, corroborata da anni di collaborazioni tra i due, nasce Speak & Dub, che in italiano significa parlare e doppiare.
MERCATO IN CRESCITA
Diventare doppiatori non è uno scherzo, servono capacità, impegno e tanto studio. Non basta avere una bella voce per entrare in questo mondo, che tra l’altro finora è stato terreno d’elite, in cui ha trovato spazio principalmente chi apparteneva a famiglie di doppiatori famosi. Negli ultimi anni, con la nascita delle tv a pagamento, che hanno moltiplicato le serie tv, le sit-com, i reality, i cartoni animati, la richiesta è cresciuta a dismisura e il mercato del doppiaggio chiede un maggior numero di professionisti del settore: “I doppiatori – spiega l’attrice palermitana – a Roma sono tantissimi, anche se sono sempre gli stessi. Negli ultimi anni, però, sono nate tante produzioni nuove che richiedono più doppiatori. Noi – aggiunge – lavoriamo molto anche con lo speakeraggio, che è un mondo vastissimo e spesso sconosciuto. Ci sono miliardi di cose da speakerare, non solo spot pubblicitari”.
UN DOPPIATORE NON E’ UN PAPPAGALLO
Di certo la voce calda o suadente aiuta, ma servono anche ottima dizione e capacità recitative di un certo livello. Perché il doppiatore è soprattutto un attore e non un pappagallo che ripete ciò che viene detto in un’altra lingua: “Nemmeno gli attori teatrali riescono ad avere una dizione pulita come quella dei doppiatori – puntualizza Virginia Alba -. Noi puntiamo molto su un certo tipo di formazione, che comprende dizione, doppiaggio e laboratorio teatrale. Nel corso abbiamo due ore di dizione a settimana. È chiaro che non bastano, ciò che diciamo ai nostri allievi è che bisogna studiare a casa tutti i giorni. Ci vogliono tanta costanza e tanta motivazione”.
LA CADENZA SICILIANA
Basta spostarsi da una città all’altra della Sicilia, per trovare dialetti e cadenze diverse. Il palermitano, per esempio, è spesso sguaiato, tende ad aprire tutte le vocali, soprattutto la A e la E. A Catania, invece, hanno il problema contrario: gli etnei appoggiano i suoni più sul naso e le loro vocali sono spesso molto chiuse. Ma che sia difficile o pressoché impossibile lavorare alla dizione di un siciliano è un tabù che Virginia vuole assolutamente sfatare: “In Italia abbiamo tanti dialetti – spiega – ed è difficile ovunque pulire l’accento. Ma questo avviene in tutte le regioni. La cadenza siciliana è piena di aperture, ma anche i milanesi, i toscani, i romani, hanno le loro difficoltà”.
A CULO DI GALLINA
Un siciliano che non ha studiato dizione si riconosce anche in capo al mondo, ma con impegno e tanto studio è possibile correggere i difetti. Meglio affidarsi però ad insegnanti professionisti, per evitare di assistere ad improvvisazioni e tentativi da parte di autodidatti, che pensano che per migliorare la propria dizione sia sufficiente mettere la bocca a culo di gallina, imitare la cantilena milanese e togliere, spesso a sproposito, le doppie consonanti. Le radio e le tv locali sono piene di questi esempi.
GRANDI AMBIZIONI
Da Speak & Dub sono passati diversi professionisti affermati: l’ultimo in ordine cronologico è Gianluca Iacono, che è la voce ufficiale di Vegeta, del cartone animato Dragon Ball. Iacono doppia però anche Marshal, nella serie tv How I meet your mother, ed è la voce di Gordon Ramsay nelle edizioni americane di Masterchef, Cucine da incubo ed Hell’s Kitchen. Altre presenze importanti all’interno dei corsi palermitani, sono state quelle di Franco Mannella, regista teatrale e doppiatore, noto per essere la voce di Roger l’alieno nel cartone American Dad, e di sua moglie Chiara Colizzi, che, tra le tante, è anche voce ufficiale di Nicole Kidmann, Uma Thurman, Kate Winslet: Siamo in crescita – racconta soddisfatta l’attrice – e vogliamo fare ancora meglio. L‘anno scorso abbiamo avuto i primi attestati del nostro corso triennale e, a poco a poco, avremo un parco voci di professionisti in erba. Con le due classi di laboratorio teatrale, inoltre, a settembre metteremo in scena due miei testi: Purché il telefono continui a squillare, con cui ho vinto il premio Fabregas, e Gioco al Massacro. Per tutti e due gli spettacoli sarò io stessa – conclude – a curare la regia”.
PLAYLIST: Faccio quello che voglio – Fabio Rovazzi
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