Ecco lo stemma della minchia. Altro che parolaccia, è un titolo nobiliare

Minchia [mìn – chia]. Non è un parola qualunque ma il termine per eccellenza. Incerta l’origine, per alcuni deriva da mencla, formula volgare di mentula, che indicava appunto il pene (la radice ment-, indoeuropeo men-, indicava una sporgenza, vedi parole come mento o monte). Altri invece fanno derivare la radice da mingere che significa urinare. In generale indica l’organo sessuale maschile ma ha molteplici utilizzi, perché con questo termine si possono manifestare stati d’animo, apprezzamenti, condizioni dell’essere. Tutto in Sicilia si può racchiudere con minchia e nel corso degli anni si sono declinati alcuni usi tipici.

I SUOI MILLE USI

All’inizio ci fu il sei tutto minchia che non si riferiva a una sovrabbondanza del pene ma al sottodimensionamento del cervello. Seguì il minchia, l’esclamazione di stupore e di meraviglia verso un fatto, una persona o una notizia, tale da lasciare irrigiditi come un membro maschile eretto. Venne poi il nchia crasi del termine per esteso, con cui indicare fastidio, noia, per lo più accompagnato da un movimento del capo da destra verso sinistra, teso a sottolineare l’irritazione.

E infine arrivò l’apoteosi con ‘sta minchia, per affermare il proprio diniego o a minchia, con cui si vuole sottolineare l’inutilità di un comportamento o di una persona. Dal termine originario sono nati interessanti neologismi come coppola di minchia, beneamata minchia e una benemerita minchia, per indicare  il niente, un nulla di proporzioni quasi cosmiche. Con minchia di mare , ci si riferisce sempre a una persona di rara stupidaggine e inconsistenza.

LA MALEDIZIONE DI CHIAMARSI COSI’

Eppure in Italia c’è chi si fregia di questo cognome, che vanta addirittura origini nobiliari. Secondo Heraldrys Institute of Rome la minchia ha una precisa traccia araldica, originaria del Canavese. A chiamarsi così erano conti originari di Courgnè, che avevano anche uno stemma di famiglia nel quale non c’era alcuna attinenza con il membro maschile. I signori quindi erano Minchia a pieno titolo.