Ha sempre nuotato controcorrente e così è diventata la signora dei record. Giulia Noera è un’autorità indiscussa in ambito sportivo, una delle regine del nuoto master italiano, disciplina che oggi poco ha da invidiare a quello agonistico, per competenza, risultati e per tempi, usando un linguaggio tecnico.

I RECORD

8.27.97 è il tempo del record europeo della staffetta 4×200 stile libero insieme a Tony Trippodo, Ilenia Zizzo e Franco Pozzi, ex detentrice dei record italiani individuali nei 200 farfalla (25 mt/50 mt) e 200 stile libero (25 mt), 35 titoli italiani individuali, 5 titoli europei, 3 titoli mondiali. Il curriculum sportivo di questa donna che da poco ha passato la boa dei cinquant’anni, fa un certo effetto. Eppure lei non se ne vanta, potrebbe sciorinare tutti i titoli con grande disinvoltura e invece spiega che per lei l’essenza del nuoto master è l’essere democratico, aperto a tutti, dai super campioni al comune appassionato che sceglie questo sport per tenersi in forma.

UN DNA SPECIALE

Un’umiltà che le deriva da una famiglia che per lei è un caposaldo di vita, un esempio e un riferimento. “Negli anni ’80 quando ho iniziato ad allenarmi nel nuoto agonistico – racconta – la mia istruttrice era severa e seria, come lo erano i miei due adorati genitori. Sino a 16 anni ho continuato, poi è successo un episodio spiacevole e ho preferito cimentarmi in qualcosa che fosse antitetico, uno sport di squadra, e ho scelto la pallavolo”.

STOP AND GO

Anche lì la Noera ha collezionato un successo dietro l’altro, arrivando sino alle soglie dell’A2 sino a quando, il 2 febbraio del 1991, nella partita di promozione ha avuto un incidente serio che l’ha costretta a subire varie operazione e all’immobilismo forzato. “Sono stata un anno ferma – dice – e quel tempo sospeso è stato di grandissima sofferenza ma anche di enorme crescita, tale da avermi resa quella che sono oggi”.

UN DESTINO SEGNATO

Al destino non si sfugge e quello della Noera è nel segno del cloro e dell’acqua, tanto che alla fine del periodo di immobilità, le viene prescritto di fare rieducazione in piscina. Un amico le consigliò di provare con la pallanuoto e anche qui lei consegue ottimi risultati, con 10 campionati all’attivo in A1. A 36 anni giocava ancora in serie A, ma in una squadra contano la sinergia, gli interessi e le affinità elettive, che iniziano a essere un’utopia quando le compagne hanno almeno 15 anni meno di te.

UN’ALTRA VITA

La Noera ancora una volta sfida se stessa e torna al primo amore, al nuoto. “Dal 2004 al 2014 – racconta – ho avuto due vite, con la Waterpolo ho vinto un po’ di tutto, supportata dalla squadra, ma a un certo punto ho sentito il bisogno di provare un altro percorso che mi ha portato per un anno al Cus Palermo e poi al Lauria dal 2015 al 2017″.

RECORD ITALIANO

Un ciclo questo che si è concluso, quando è cambiato l’assetto organizzativo. La Noera aveva portato a termine il progetto con Andrea Vitale e Gianfranco Briguglia ottenendo  più dei risultati previsti, col tempo degli Europei di nuoto master di Londra in cui ha ottenuto il podio  sia nei 200 farfalla sia con la mistaffetta 4×50 stile libero, mettendo a segno il record italiano. “Dopo sono stata accolta – dice – alla Mimmo Ferrito, dal direttore sportivo Maurizio Lombardo e dal presidente Corrado Ferrito che ringrazio per quello che hanno fatto”.

DOVE BATTE IL CUORE

Oggi forse si apre un’altra vita ancora per questa super campionessa che mette nel nuoto, la stessa passione che mette nella vita. Sul podio di Giulia Noera, in quella dimensione intima che ognuno di noi custodisce con pudore e cura, c’è la sua famiglia, di cui lei si occupa tantissimo, dopo la morte del padre nel 2017. “Lui era il mio pilastro, un uomo meraviglioso che insieme a mia madre mi ha insegnato il senso della vita e dell’amore”.

IL MONDO CROLLA

E mentre racconta della sua famiglia (Giulia ha un fratello, Andrea, una sorella, Donatella e tre nipoti; tutti insieme rappresentano la sua sfera di felicità), la Noera si scioglie e si commuove ricordando quando nel 2016 il suo mondo, perfetto sino a quel momento, è crollato. “Stavamo preparando i campionati europei di Londra che iniziavano il 25 maggio – dice – e pochi giorni prima da una Tac si scopre che mio padre ha un tumore. Gli viene detto che avrebbe dovuto operarsi entro 48 ore a meno di non incorrere in morte certa”. “L’operazione coincideva con la gara londinese, il padre allora la chiamò e le disse: “Ti ho cresciuta per portare a termine gli impegni. Promettimi che parti”. La Noera partì e tornò trionfatrice, tenendo fede alla promessa fatta al padre che è morto pochi mesi dopo.

IERI, OGGI E DOMANI

E dopo questo lutto dolorosissimo, come un fulmine a ciel sereno un incidente banale ha colpito la madre Giovanna, una combattente come tutti in questa famigliA, che a 84 anni e nonostante una complicatissima operazione, sta ricominciando a camminare, recuperando le forze, neanche a dirlo, nella rieducazione in acqua. “La forza è l’amore – afferma Giulia Noera – tutto inizia e finisce lì. Serietà, passione e amore sono il sale della vita”.

IL SAPORE DELLA LIBERTA’

E lei, questa bionda iron woman è un concentrato di questi tre elementi, amalgamati da una dolcezza di fondo che traspare dalle sue parole e dalla forza di vivere infischiandosene dei giudizi altrui. Ama follemente Edoardo e Marina, due meravigliosi bambini,  figli di una donna che oggi per lei è una sorella, Cristina, alla quale è grata per averle dato la possibilità di partecipare a quello “spettacolo che è vederli crescere”.

CHOOSE LOVE

E fra una bracciata e un’altra, continua il suo lavoro di giornalista, fa la zia e soprattutto persegue in una scelta di vita libera da ostentazioni e vezzi, sull’onda degli insegnamenti familiari e seguendo la linea del cuore. “Choose love” recita un post pubblicato sulla sua bacheca Facebook. E conoscendola, siamo certi che lei non si limita a dirlo, ma si impegna a farlo.

Playlist: Pride (In the name of love) – U2