Voci chiare e armoniose. Coreografie allegre, trascinanti e quella voglia senza tempo di retrò. Francesca e Agata in arte Serio Sisters, sono due talentuose sorelle di rispettivamente 27 e 24 anni. Un duo canoro innamorato dei vecchi sound anni ’40 e ’50. Musica da ascoltare per provare ricordi mai vissuti, ricordi rigorosamente in bianco e nero. Frizzanti e vitali, in pieno stile Chordettes, le Sisters palermitane sono una realtà consolidata che conta partecipazioni in tv nazionale ed esibizioni in grandi palcoscenici. Il tutto condito dal sapore di uno spettacolo di varietà fatto di vestiti vintage, danze e canzoni.
NATE NEL CANTO
Le due sorelle cantano da sempre. “Sin da piccoline era una passione di famiglia. Il nostro bisnonno materno suonava le serenate alle sposine nei matrimoni con il mandolino come si usava ai tempi. Prima ho iniziato io a studiare musica -esclama Francesca, la più grande-, si diceva che prima dei sedici anni non era opportuno farlo a causa della voce che poteva variare. Ho, quindi, atteso tanti anni. Ho imparato anche a suonare la chitarra e il solfeggio. La piccolina invece –Agata-, si è innamorata durante le prove con il pianoforte e ha deciso di prendere lezioni come me”.
FRANCESCA VS AGATA
“La prima volta che abbiamo cantato insieme? Difficile da dire, immagina quello che combiniamo qui a casa”. Un concerto ogni giorno praticamente, i vostri genitori quasi non ne possono più. “Anche i vicini quando accendiamo l’impianto (ride)”. E chi avrebbe detto che le due sorelle inizialmente fossero rivali? “Ci esibivamo separatamente e partecipavamo a concorsi canori in cui eravamo una contro l’altra”. “Era terribile, almeno per me -il pensiero di Francesca– perché ero in ansia per la mia esibizione e per quella di mia sorella. Invece Agata era tranquilla e ignara di tutto (ride)”.
SORELLE MA DIVERSE
Dal destino non si scappa e le sorelle, prova dopo prova, diventano un duo. “Abbiamo deciso di cantare insieme La Cura di Battiato durante una piccola prova”. Un successo. Ma nonostante l’enorme empatia che solo un fratello può dare e ricevere, il carattere delle due cantanti è totalmente diverso. “Anche come gusti in fatto di moda. E infatti metterci d’accordo per andare in scena non è facile. Considera che siamo sempre vestite uguali”. Insomma, ci vuole più tempo a cercare un abito che ad organizzare il concerto. Ovviamente si scherza. “Io –Francesca– sono perfettina e molto ordinata, quantomeno all’esterno. Agata invece è metodica ma disordinata, motivo di piccoli litigi. Agata inoltre è anche solare e positiva. Io, magari, più pacata”.
COS’E’ PER VOI LA MUSICA?
“Qualcosa che fa star bene -l’opinione di Agata– ti permette di distrarti e, forse, anche di riflettere su determinate questioni. Principalmente, comunque, deve fare divertire. Penso che se qualcuno ascolti una canzone è per trovare comprensione nel testo”. “A me, invece, -riflette Francesca– viene in mente l’ultimo anno di liceo. Una professoressa diceva che non esistono più poeti, che l’arte non è più valorizzata. Risposi che non ero d’accordo, secondo me i moderni cantautori sono dei poeti. L’arte e la musica sono la stessa cosa. La musica è, quindi, poesia”.
VINTAGE SWING
Dato per certo l’immenso amore per le note, viene da chiedersi da dove venga la voglia di proporre un sound classico e anni ’40/’50 legato ai varietà. “Ci sono tanti fattori. Quello immediato è il consiglio di Toti e Totino, ci hanno battezzato e preso sotto l’ala protettrice. Prima facevamo musica pop, poi abbiamo ascoltato il loro consiglio che si sposava perfettamente con le nostre aspirazioni. Volevamo muoverci in scena e cantare canzoni allegre. In più, facendo una piccola ricerca, abbiamo scoperto il Trio Lescano”.
IL TRIO LESCANO
Il Trio Lescano cantava durante la guerra e il fascismo, il suo obiettivo era quello di distrarre le persone per ricreare momenti spensierati. “Allontanare il pubblico dalle bruttezze della guerra e del regime facendo trascorrere ore di divertimento. Ed è proprio quello che vogliamo fare noi. I problemi al giorno d’oggi non mancano e così le persone possono metterli in pausa per un secondo”.
STARE BENE CON SE STESSI
Nella loro semplicità, le sorelle, affrontano tematiche profonde con leggerezza, come il rapporto con il cibo e il senso estetico. “Cerchiamo di divulgare messaggi con musica e social. In più abbiamo anche un pubblico di celiaci”. Perché Agata un giorno si è scoperta celiaca ed è stata eletta anche referente provinciale dall’associazione italiana. Un punto di riferimento per i Palermitani. “E le Serio Sisters mi hanno aiutato a ritrovare la tranquillità per affrontare questo problema”. Bisogna piacersi, come cantano nel loro brano inedito Cubetti di Ghiaccio arrivato in finale al Premio Mia Martini. “Sin dall’adolescenza abbiamo convissuto con qualche chilo di troppo, ma non è mai stato un problema. L’abbiamo sempre accettato. Non c’è bisogno di rovinarsi la vita per qualche grammo in più, l’importante è stare bene con se stessi”.
CARRIERA ED EMOZIONI
Il punto più emozionante della loro ancora giovane carriera? Per Francesca quando le sorelle sono state ospiti di Gerry Scotti a The Wall, in tv nazionale. “Sia per l’esperienza in se, sia perché il luogo e le persone sono state indimenticabili. In particolare Scotti che è genuino come sembra da casa”. Per Agata invece il momento clou è stato un altro. “Condividere il palco a Palermo con Lino Banfi. Lo spettacolo era stato organizzato da Gustavo Scirè, un maestro che ci ha insegnato tantissimo. Anche come si fanno le prove. E noi, da quando non c’è più, in ogni spettacolo gli dedichiamo Vecchio Frak“.
UN DOMANI IN MUSICA
“Abbiamo tantissime serate già fissate per un’estate movimentata. Il 14 luglio, ad esempio, a fondo Anfossi. Il 19 saremo a Gangi, il 29 in provincia di Messina e abbiamo ancora tante altre date da fissare. Vogliamo continuare a cantare raggiungendo vette sempre più alte”. Che potrebbero essere la televisione e uno spettacolino di varietà personalizzato? “Ci piacerebbe, poi al momento il genere è di moda. Si ripercuote anche nelle fiction come il Paradiso delle Signore. Comunque, non ci poniamo limiti”. Anche perché li supererebbero.
PLAYLIST: MR. SANDMAN – THE CHORDETTES
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