Non si nega neanche ai carcerati. E’ l’alimento per eccellenza, presente in ogni tavola italiana, senza di lui non si può iniziare un pranzo o una cena. Soprattutto al sud. Stiamo parlando del pane, ovviamente, e la Sicilia è una delle terre più abili nell’arte di creare questa pietanza. Ancor prima di diventare il granaio di Roma, la nostra terra aveva ricevuto tutti gli insegnamenti necessari dal popolo greco ed era già pronta, rispetto ad altre, a riprodurre il soffice prodotto. Ma non solo, essendo un’isola variopinta, abitata e colonizzata da varie popolazioni, ognuna ha impresso la propria tradizione e ora le tipologie di quest’alimento sono varie e disparate.

PANE NOSTROFarina pane Tumminìa

Le numerose dominazioni che si sono susseguite hanno lasciato traccia anche sui banconi dei fornai: la varietà di frumento chiamata tumminia è riconducibile al trimeniaios greco, il soffice spincione è collegabile alla sponza (spugna) ellenica, mentre la giuggiulena, spesso spolverizzata su filoni e mafalde, rappresenta un retaggio della tradizione araba. Molti dei pani siciliani sono ricoperti in superficie di semi, spesso di sesamo, per esaltare gli aromi dei cereali che li compongono, la cottura avviene in forno, i più antichi a legna con rami d’ulivo o quercia. Nell’isola, il pane rappresenta anche un prezioso condimento: come il pan grattato tostato, spolverato su mille ricette di pesce, carne e verdure.

TIPI DI PANE

C’è la famosissima Muffoletta (muffulietta per i profani), rotonda, morbida e spugnosa, deve le sue caratteristiche alla muddiata (ammorbidimento) dell’impasto con una quantità d’acqua maggiore. Diffuso in tutta la regione, questo panino conosce molteplici varianti ed è accompagnato da vari alimenti, tra cui la famosissima mieusa (milza) o panelle e arancine. Il Pane a birra è un altro must: farina di grano tenero e lievito di birra. I formati più noti in Sicilia sono anche:

  • Rosette, tonde e dalla mollica soffice
  • Scalette, considerate il pane forte per eccellenza
  • Mafalde, dalla peculiarissima forma a serpentello
  • Parigini, o filoni. Hanno una famosissime forma allungata.
  • Torciglioni, attorcigliati stile treccia con una scorza croccante

Semprefreschi, ciabatte e ovviamente tanti altri. Inoltre il pane può essere anche pizziato, cioè con scaglie più dure. Viene lasciato in forno per più tempo. Ma anche con croste dorate o scure. Con mollica bianca e compatta o beige e soffice. Oltre ovviamente a sua maestà: il Pane di Monreale.

Pane

PANE DI MONREALE? NON SOLO

Una specialità della suggestiva cittadina arabo normanna. Dopo la lievitazione vengono formate delle pagnotte con semi di sesamo cotti a legna. Presenta una crosta bruna e croccante con mollica spessa. A Castelvetrano, invece, esiste quello nero, rotondo e condito con aromi di olivo. C’è anche lo Sfincione o nobilmente sfinciuni, che è una schiacciata con salsa di pomodoro, acciughe e formaggio. Cambia leggermente la preparazione in base al luogo in cui è prodotto e il suo nome viene direttamente dalla parola spugna per raffigurare la soffice pasta. E’ un Tradizionale cibo da strada palermitano creato dalle suore del monastero di S.Vito come pane delle feste natalizie e di fidanzamento. Poi la Vastedda di Enna. Dalla crosta morbida, è un  pane tradizionalmente prodotto in occasione della Pentecoste. In siciliano il termine “vastedda” indica qualsiasi tipologia casereccia di forma circolare.

MILIONI DI MOLLICHE

E ci sarebbe da discutere una vita su questo prodotto speciale simbolo di benessere. noi siciliani lo trattiamo come un’essere umano vivente, simbolo di giustizia e correttezza. Se sei, quindi, una persona giusta e retta, per noi siciliani sei buono come il pane.

PLAYLIST: La canzone del pane – I Camillas