L’ebraismo siciliano e le sue radici saranno al centro della ventesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica a Palermo.
L’edizione italiana è diventata negli anni una delle più importanti in Europa, con decine di migliaia di visitatori ogni anno e un modello organizzativo perfettamente rodato, che può contare sulla virtuosa collaborazione tra Comunità ebraiche, enti locali, pro loco e associazioni attive sul territorio.
LA MANIFESTAZIONE
La manifestazione siciliana, organizzata dall’Istituto Siciliano di Studi Ebraici, presieduto da Evelyne Aouate in collaborazione col Teatro Biondo, si svolgerà in due giornate. Domenica 15 settembre, di mattina, si terrà una passeggiata nella Giudecca di Palermo con la visita dell’Oratorio della Madonna del Sabato, futura Sinagoga. Nel pomeriggio ci sarà un incontro all’Archivio Comunale, ricco di spunti intorno al tema di quest’anno “Sogni, una scala verso il cielo”. Lunedì 16 nella sala Strehler del teatro Biondo di Palermo, sarà presentato il libro di Agata Bazzi “La luce è là”. Di sera, come evento conclusivo, si svolgerà il concerto al Teatro Biondo organizzato dalla direttrice Pamela Villoresi con Evelina Meghnagi.
GLI EBREI DI SICILIA
Lunga e articolata la storia della presenza ebraica in Sicilia. Una leggenda racconta che dopo aver distrutto il Tempio di Gerusalemme nel 70 d.C, Tito riempì tre navi di uomini e donne ebrei e li abbandonò al mare senza un capitano. Dio mandò una tempesta e le fece naufragare in tre regni: la prima a Genova, la seconda in Sicilia e la terza in Africa.
TESTIMONIANZE STORICHE
Il primo documento che attesta la presenza ebraica nell’isola è del 590 d. C.: Papa Gregorio Magno ordinava al clero siciliano di restituire agli ebrei gli oggetti sacri che erano stati in precedenza requisiti. L’editto emanato il 18 giugno 1492 da Ferdinando il cattolico, con cui si imponeva loro di abbandonare per sempre la Sicilia entro tre mesi, pena la morte, o di convertirsi.
L’ORRORE DEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO
Gli ebrei siciliani furono vittime dei rastrellamenti e delle deportazione del nazifascismo, molti finirono nei campi di concentramento e solo pochi sopravvissero. I loro nomi sono stati pubblicati sul sito dell’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, per raccontare questa pagina vergognosa di storia.
ALLA SCOPERTA DELLE RADICI
Oggi la Sicilia riscopre questa pagina di storia dimenticata. A Siracusa da tempo sta rinascendo una comunità nelle stesse zone in cui secoli fa abitavano gli ebrei e anche a Palermo qualcosa si muove. L’Arcivescovo Corrado Lorefice ha concesso alla Comunità Ebraica l’Oratorio di S. Maria del Sabato. Una scelta non casuale dato che la chiesa si trova proprio nell’antico quartiere ebraico della Meschita, nel luogo dove sorgeva la sinagoga attiva fino al 1492.
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