Di convenzionale c’è poco in questo locale, dalla sua nascita sino alla sua evoluzione. E tutto grazie a un’intuizione emozionale prima e manageriale poi del suo creatore, Vincenzo Tomasello, che ha reso il Cafe 113 (dal nome della strada statale in cui si trova, a pochi passi dallo svincolo per Casteldaccia) un luogo a sé nel panorama della ristorazione e dell’accoglienza nella provincia di Palermo.

UN LOCALE GIARDINO

L’impressione che si avverte, appena varcata la soglia di questo che è un ristorante, un Cafe, una pizzeria e anche un lounge bar, è quella di un giardino ricco di piante, sia d’inverno grazie alle ampie vetrate che racchiudono il locale, sia d’estate per la bella vegetazione presente in ogni angolo. Un giardino marcatamente mediterraneo, con grandi alberi d’ulivo e varie piante nostrane, in cui trovano spazio anche grandi banani e palme.

L’INTUIZIONE

Tutto parte dieci anni fa, nel 2009, da una passione che è anche una scommessa. “Sono sempre stato appassionato di cucina e di pesca, che praticavo per hobby. E a un certo punto ho pensato di diversificare le mie attività imprenditoriali aprendo il Cafe 113″, racconta il patron del locale, Vincenzo Tomasello, affermato imprenditore locale in vari settori, in particolare in quello oleario.

LA SCELTA

“Pensavo che i miei figli avrebbero seguito le mie orme invece hanno scelto altre strade, con ottimi risultati, uno lavora nel campo del marketing a Milano, l’altro per Bloomberg a Londra e la terza si occupa della sua bella famiglia”. I figli si occupano a distanza della gestione del locale, ognuno secondo le proprie competenze ma il vero motore di questa macchina perfettamente funzionante è lui, coadiuvato dal genero e da uno staff competente.

LA GESTIONE

“Sono un perfezionista, sto attento a ogni minimo dettaglio perché per me non ci sono clienti ma ospiti. Il 113 per me è come un’estensione del salotto di casa mia, chi viene deve sentirsi a proprio agio, deve pensare di poter sfogliare un giornale nel giardino o di passare un’intera serata a chiacchierare a tavola con gli amici” confessa Tomasello che quando parla della sua creatura sfodera un grande sorriso. “La mia massima soddisfazione è vedere che gli ospiti ritornano – ammette- io non inseguo la ricchezza, io voglio offrire qualcosa di unico e di diverso”.

LA CUCINA

La cucina è improntata a una rivisitazione originale dei piatti della tradizione locale. “Siamo per una sperimentazione che sia rispettosa della sontuosa e grandiosa storia culinaria siciliana – dice Tomasello – mi occupo in prima persona degli acquisti, con prodotti prevalentemente regionali. Il pesce, per esempio, lo acquisto direttamente alla marineria di Porticello: alla chiusura del locale vado al porto e lì compro quello che serve. L’ospite non puoi ingannarlo con prodotti di scarsa qualità, a meno di non voler puntare su un’accoglienza mediocre e mordi fuggi, che è esattamente quello che a me non interessa fare”.

 

LE ATTIVITA’

Tomasello è un imprenditore con il fiuto per gli affari e una capacità visionaria, soprattutto in un territorio che purtroppo, come la storia insegna, ha poca voglia di innovare e di puntare sul nuovo. È stato lui ad aprire, per primo in tutto il territorio, una rivendita di tabacchi che offrisse anche altri servizi, quali una libreria ben fornita. E come sede di questo negozio ha scelto una parte della Torre Duca di Salaparuta in piazza Matrice a Casteldaccia, contribuendo al restauro di questo monumento, importante nella storia siciliana.

IL FUTURO

E intanto mentre con sguardo attento osserva il suo locale, quelle oltre 1200 bottiglie diverse di alcolici e la cucina in cui lavora una brigata “attenta a tutto, con grande cura per l’ospite”, Tomasello rivela la sua seconda passione, quella per l’Harley Davidson. “Ne ho parecchie – dice – il mio sogno sarebbe quello di fare un lungo viaggio col ferro (così si dice in gergo tecnico). Ma ci vuole tempo e la mia vita oggi è qui, al Cafe 113”.

 

Playlist: Steppenwolf – Born to be wild (Easy rider soundtrack)