Io lo so che queste righe scateneranno una guerra di bandiere. Perché puoi parlare di comunismo e fascismo, di Rivera e Mazzola, rock o jazz, persino di rosanero o strisciati e gli effetti riesci a moderarli. Ma a ora ‘i manciari… Siccome ci piace rischiare, a grande richiesta, oggi si parla di pizzetta. E promettiamo, è solo la prima puntata. Dedicata al Bar Lucy, per diritto d’anzianità.
DAL 1958
Pochi, infatti, sanno che il bar che sta sotto i portici di fronte al Porto di Palermo, sforna pizzette esattamente dal 1958. Sessantuno anni di pizzette, sempre le stesse, ci tiene a specificare Gaspare Palumbo che trovate ogni giorno alla cassa. E che è figlio di Lucia Cannavò, la signora che agli albori degli anni ’60 s’invento quella formula un pò ardita di concepire la pizzetta.
IL CONDIMENTO
A metà strada tra il condimento tradizionale e quello più rustico e aggressivo che ammetteva l’uso del salame, ecco il segreto di Lucy. Detta così è semplice semplice, ma provate a immaginare che grado di addestramento sia necessario per far sì che non si avverta la differenza tra un pizzaiolo e un altro.
IL BRAND
Per tanti anni mamma Lucia ha fatto della cucina il suo regno esclusivo, fino a quando ha compreso che era giusto pianificare il futuro. Oggi si chiamerebbe manager. E il Bar Lucy – già allora si utilizzava il vezzo di americanizzare le insegne commerciali – il suo brand. Da tutelare e proteggere dalla concorrenza.
LA TRADIZIONE DI FAMIGLIA
Pizzette buone se ne fanno in tutta Palermo, “ma come la nostra, nessuna”, chiosa Gaspare che, assieme al fratello Pasquale, ha raccolto l’eredità materna. “Ecco il motivo per cui si è reso necessario, nel tempo, avere dei pizzaioli che sapessero continuare la tradizione di famiglia. Restare unici è stata la nostra missione, in omaggio a mia madre”.
ROBA PER PALATI FORTI
Dalla signora Lucia ad oggi si sono alternati 6 pizzaioli. E il sottoscritto, che ne ha visti passare almeno 3, può testimoniare che nei decenni la pizzetta è rimasta sempre la stessa. Roba per palati forti, perché rispetto alla tradizione della rosticceria palermitana, Lucy ama IL “saporito”.
PRONTA ALLE 7 DEL MATTINO
Del resto all’origine la pizzetta fu destinata ai lavoratori del porto, tanto che già alle 7 del mattino era bella calda sul bancone. Poi è diventata la colazione dei viaggiatori in arrivo a Palermo, oggi è lo spuntino e il pranzo di tantissimi palermitani. E non solo più quelli della zona.
LA PIZZETTA NUMERO 1
“Abbiamo clienti che vengono quasi ogni giorno da ogni parte di Palermo – continua Palumbo – e questo ci fa capire che il prodotto non si deve cambiare. Sia chiaro, facciamo anche altri pezzi, ma la pizzetta resta sempre al numero 1 delle richieste”.
QUANTE PIZZETTE AL GIORNO? MISTERO
Quante ne sfornano in un giorno è un mistero. “Non ci crederà, ma non lo so neanche io. La produzione è continua, dalle 7 del mattino alla chiusura serale. Io vedo le teglie che escono dal laboratorio ogni 15 minuti, solo questo posso dirle”. E, sempre per esperienza personale, posso assicurarvi che per mangiare la pizzetta di Lucy bisogna farsi furbi.
MANGIARLA CON METODO
Appena sfornata è per palati d’amianto, perché gli ingredienti la rendono incandescente per diversi minuti. E non è un caso che il personale al banco la propone spesso con piattino e posate. Ti guardano in faccia e capiscono al volo come è meglio servirla. L’antidoto è aspettare poco meno di una decina di minuti. La pizzetta reposada è decisamente un’altra cosa.
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