Massimo Giletti ce l’ha fatta un’altra volta a fare girare i cabbasisi ai siciliani. Perché se su una cosa sono tutti d’accordo, da destra a sinistra, passando per i grillini e gli indipendentisti – è che Rosario Crocetta è stata una delle peggiori iatture di questa terra. E lasciamo stare i giudizi riferibili alle sue apparizioni a L’Arena, solo per evitare querele. A proposito, ne ha perso una contro Gregorio Arena, il giornalista che oggi, sulla scorta di una sentenza, può definirsi diffamato dal past president. Ma torniamo a Giletti: a ricordargli cosa dovrebbe essere il pluralismo dell’informazione ci pensa Enzo Cassata, leader di Gran Sicilia.
LA FIDUCIA NON MANCA
“Chiedo la possibilità di essere invitato in studio per esporre il punto di vista di chi non si sente rappresentato. E non condivide atteggiamenti e comportamenti di questi politici che sfuggono alle responsabilità delle funzioni e alla trasparenza del mandato”. Questo è l’attacco della lettera inviata via mail alla redazione di Giletti. La fiducia nel prossimo e nel sistema (astratto) dell’informazione a Cassata non manca.
LA PROVOCAZIONE
Nè gli fa difetto il gusto della provocazione. “Avvertiamo l’esigenza di dare voce alla Sicilia che produce e che lavora. E abbiamo tanto da dire al fine di dare completezza d’informazione sulla realtà della Sicilia. Cordiali saluti“. Perché di provocazione si tratta e non certo d’ingenuità. E chissà che risate si saranno fatte dall’altra parte, chissà l’espressione di chi ha scaricato la mail per consegnarla al naturale destinatario. Perché il cinismo è in dotazione alla casa.
LE REGOLE D’ORO
Cassata cassato, viene da pensare, conoscendo le regole d’oro di un certo tipo di informazione televisiva. Un Crocetta d’antan fa sempre effetto, in termini di audience, Cassata di certo un pò meno. Anche se di verità nascoste ne avrebbe da raccontare. Specie rispetto a chi è uso a dire cassate.
Be the first to write a comment.