Nella sua valigia porta il bagaglio di più vite, vissute con l’entusiasmo di un ragazzo e l’impegno di un adulto. Alessandro Ienzi, 32 enne palermitano, ha addosso la polvere di stelle dei palcoscenici e il rigore morale di chi il diritto non lo ha solo studiato ma vuole applicarlo al quotidiano. Alessandro è un avvocato attore o un attore avvocato e in entrambe le professioni, questo giovane uomo non lesina energie.

ATTORE AVVOCATO

Nel 2010 si laurea col massimo dei voti in Giurisprudenza e nel 2011  consegue un Master in International relations and international protection of Human Rights alla SIOI di Roma. Al ritorno a Palermo inizia il praticantato in uno studio legale, indispensabile per l’abilitazione alla professione forense. “Allo studio Fallica ho imparato moltissimo, è stato un periodo stupendo” racconta Alessandro che, complici esperienze in Spagna e a Roma, ha scoperto un nuovo mondo, quello del teatro.

IL TEATRO DELLA VITA

“Nel 2013 sono diventato avvocato – continua – e nel 2014 sono entrato alla scuola del teatro Biondo di Palermo e da lì ho avuto il privilegio di confrontarmi e di lavorare con i professionisti più celebri e importanti di questo mondo”. Il teatro non è mera esibizione per questo ragazzo appassionato cultore della vita. Ci sono componenti di interesse emotivo ed introspettivo sul palcoscenico, la continua indagine su se stesso, la ricerca di una “centratura” e quella voglia, evidente anche se non ostentata, di “colorare il mondo”.

INSEGUENDO UN SOGNO

Alessandro ha seguito il suo istinto, inseguendo un sogno ma con la realistica determinazione tipica di chi ha la schiena dritta per antica consuetudine e non per vezzo narcisistico. “Il teatro non è un hobby – dice – è un lavoro e io sono andato dritto per la mia strada, scegliendo di restare in Sicilia, nonostante abbia girato per il mondo. Questa è la mia terra, è casa mia e la funzione del teatro è anche quella di creare comunità. Io ci credo”. Alessandro ha partecipato a due festival di Spoleto, a un Festival di Napoli ed è stato protagonista a Vicenza nel corso del ciclo degli spettacoli classici nel 2015.

LA COMPAGNIA

Nel 2017 ha fondato la compagnia,  “Raizes” di cui è regista e drammaturgo. Oggi la compagnia sta portando avanti un interessante progetto sulla tutela dei diritti umani, con una serie di spettacoli alcuni dei quali hanno anche ricevuto premi. Il 9 dicembre a Bruxelles in occasione del trentennale della convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, metteranno in scena “La Bambinanza”, scritto da Alessandro e già rappresentato a Palermo, Roma e a Barcellona. Un altro l'”Apocalisse” che gli è valsa la menzione speciale per la regia e l’innovazione alla scrittura scenica e drammaturgica, al Premio under 35 Indivenire 2018, prodotto dal Teatro Brancaccio. A ottobre debutterà con Rose Selvatiche, liberamente ispirato alla storia di Nasrin Soutoudeh, avvocatessa e attivista iraniana, già Premio Sakharov del Parlamento Europeo.

IL FUTURO

Intanto Alessandro si è iscritto all’Ordine degli Avvocati e con la sua compagnia forma nuovi attori, oltre a portare sul palcoscenico rappresentazioni di evidente impegno civile. “Il mondo è globale, ma se non si ha un punto di partenza, è un mondo di fantasmi” commenta questo palermitano con una curiosità e un entusiasmo verso la vita decisamente rari. Quando gli si chiede come si immagina fra dieci anni, poco più che quarantenne, Alessandro si ferma un attimo a pensare e poi tutto d’un fiato esclama: “Spero di avere creato una grande realtà, mi piacerebbe essere direttore di un centro di ricerca culturale”. E chissà che non ci riesca, caparbio com’è.

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