Dieci donne davanti ad una moka. La cucina come un lettino da psic

Di Moka in moka è un saggio-interviste che nasce dalla collaborazione di due autori, Carlo Baiamonte e Giusy Tarantino. L’esperienza del segno che coniuga immagine e racconto narrativo, contraddistingue il progetto dei due autori, in cui la forza e il carattere di dieci protagoniste femminili è reso attraverso un racconto-intervista corredato dal ritratto e da alcuni scatti realizzati nell’ambiente familiare.

E’ un viaggio nell’intimità di dieci donne che accettano di essere intervistate e fotografate davanti ad una tazzina di caffè, rigorosamente preparata con la loro caffettiera moka, in cucina, in soggiorno, nel salotto o nel giardino di casa, in una dimensione di accoglienza e di confidenzialità.

Il tema e le parole chiave che accompagnano la conversazione sono la forza e il tempo declinati al femminile, dentro la loro storia, nel registro emotivo e nel percorso di emancipazione del carattere e della personalità. Sono dieci donne siciliane, alcune con una identità più o meno nota e pubblica, altre invece più nascoste nella quotidianità, che vivono il loro presente con grande consapevolezza. A corredo di ogni intervista una triade di scatti riguardanti il soggetto intervistato (il suo ritratto, la moka utilizzata nell’occasione, uno scatto nell’ambiente familiare) rigorosamente in bianco e nero.

Perché la moka? Costituisce un simbolo fortissimo dei legami intrafamiliari, un segno forte di cortesia e di ospitalità, il modo migliore all’interno della nostra tradizione di creare un reciproco legame di fiducia. La moka sul fuoco segna il tempo e l’attesa e favorisce un colloquio intimo, dell’anima. La discorsività si integra al ritratto, il potere della parola conduce le emozioni in una esperienza in cui prevale l’elemento umano e psicologico, l’empatia e il racconto, la storia personale e le  scelte.

Le cucine domestiche sono luoghi molto particolari in cui si giocano partite interpersonali di grande significato e interesse. Ospitano affetti e abbracci ma anche conflitti, confidenze e fragilità, arrabbiature e speranza. Nelle cucine nascono le migliori idee e i più grandi slanci, si progetta la vita, si compiono gesti quotidiani e di routine, si guarda l’orologio appeso alla parete. Insomma, sono il luogo più frequentato del mondo e della civiltà umana.

Sono luoghi multisensoriali perché nelle cucine si preparano cibo e pietanze, per sé, per gli amici o per la famiglia. Le cucine sono anche un luogo di intimità e un piccolo rifugio personale. Nelle cucine si corre e si scandaglia il tempo organizzato del nostro quotidiano, si sta seduti in fretta ma ci si riposa un attimo, qualche minuto dopo avere posto sul tavolo i sacchetti della spesa. Sono anche l’ambiente in cui circolano le energie della casa e sono legate intimamente al cibo e all’ospitalità. (…) (dall’introduzione)