Non c’è dubbio che in certe città come Palermo fare opposizione all’amministrazione attiva sia più semplice, perché tante sono le sponde su cui far carambolare la palla prima di abbattere i birilli. La storia dei commessi di Palazzo delle Aquile sorpresi dalle telecamere della tv a mangiare arancine in servizio e a fumare non può tuttavia considerarsi una responsabilità politica perché attiene al lato del funzionamento amministrativo del Comune. Così come l’eventuale sanzione che ha una matrice dirigenziale. E nasce un caso per i posacenere.

IL RICHIAMO DEGLI ORLANDO

Ma sarebbe una responsabilità politica non sollecitare un intervento censorio, sotto qualsiasi forma, perché non si tratta solo di danno d’immagine ma anche di violazione della legge, nel caso del fumo in locali adibiti al pubblico. E il richiamo è arrivato puntuale da parte del presidente del Consiglio Comunale e del Sindaco. Entrambi Orlando di cognome e ovviamente allineati nel richiedere le sanzioni disciplinari.

LA DENUNCIA DELLA LEGA

Ciò che sorprende – e non è sfuggito ai consiglieri della Lega, Igor Gelarda e Alessandro Anello – è tuttavia la presenza di troppi posacenere nelle aree comuni del piano consiliare. Posacenere che denunciano che quella pessima abitudine – che, è lecito sottolineare corrisponde ad una violazione di legge – è una consuetudine. Come del resto testimoniano le cicche abbandonate in diversi posacenere del piano.

NON ANDRA’ IN FUMO

E i leghisti proprio su questo hanno puntato per chiederne l’immediata rimozione. Perché se si fa opposizione la regola prima è che ogni dettaglio può essere utile alla causa. Giustizia e legalità anche a telecamere spente, chiede la coppia leghista. Una richiesta che, c’è da giurarci, non andrà in fumo.