Curiosità. Nel 1959 il fotografo professionista cileno, oggi di fama mondiale, Sergio Larraìn venne in Sicilia, e tra le varie tappe ci fu anche Villalba. Di quella volta nel piccolo paese si conoscono due foto. La prima, bellissima, scattata dalla casa dello scrittore Michele Pantaleone che dà sulla piazza. E si vedono da dietro una tenda socchiusa delle bambine in girotondo, un signore vicino, un angolo della chiesa con delle persone, tutto in un particolare gioco di allineamenti e simmetrie. L’altra foto è questa, con tre figure che sembrano tutte e tre misteriosamente umane, o forse ombre venute dall’Aldilà, sebbene siano due anziane donne e una gallina.
LA PORTA DI CORSO GARIBALDI
La porta che si vede nella foto è al numero 8 di Corso Garibaldi, e lì abitava una semplice signora, Salvatrice Fruscione. Una donna di umilissimi origini che nella sua vita affrontò tante difficoltà e gravi lutti, ma non perse mai il sorriso. Una forza caparbia che la portò fino ad essere per certi versi all’avanguardia, infrangendo delle tradizioni all’epoca rigide.
SEI DONNA, NIENTE SCUOLA
Essendo donna non le fu permesso di andare a scuola. Ma la forza di volontà e la sua genuina intelligenza le permisero di apprendere la scrittura e la lettura solo osservando i fratelli mentre facevano i compiti, da autodidatta. Questo per capire il tipo di donna.
UNA PERSONA SEMPLICE
La casa immortalata, una casa povera e dignitosa come molte altre nel paese, era una specie di salotto popolare, perché Salvatrice dal carattere allegro, vivace e libero, amava circondarsi di persone per il piacere di stare insieme e conversare. Amiche di ogni età facevano capolino in quella casetta, in quella via da sempre arteria principale della piccola comunità. La vita, le sventure, i lutti venivano affrontati con un po’ di leggerezza in più, se si sa sorridere in compagnia, questo il semplice messaggio di una persona altrettanto semplice. E molti, moltissimi, passando di là si fermavano per un attimo con la simpatica vecchietta dal carattere affabile.
POTERE DI UN’IMMAGINE
Una foto scattata per caso, con altri intenti prettamente estetici o astratti, al di là della volontà del suo autore, può raccontare una piccola storia di lontani casi di emancipazione femminile in un contesto di povertà assoluta. Potere di una immagine che dopo più di 60 anni fa risorgere una storia nascosta, portando alla memoria una nonnina viva solo nei ricordi della sua famiglia che sa quanto importanti possano essere i ricordi del buon esempio.
Credit foto: Sergio Larraìn/Magnum Photos, 1959
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