Le nostre finestre al tempo del Coronavirus – 26 marzo
Oggi il tempo rispecchia pienamente cosa c’è nel mio animo. Abito in campagna in provincia di Palermo. Le altre volte che c’è stato un tempo simile con pioggia e nebbia non ci facevo tanto caso, mi riparavo in casa e scrivere, guardare qualche film mi aiutava a trascorrere la giornata. E poi magari l’indomani spuntava il sole e uscivo fuori a respirare e a ringraziare il Cielo. Oggi no, il mio stato d’animo non mi consente di essere di essere serena.
IN ANSIA PER MIO MARITO
Le notizie che arrivano tramite bollettini o comunicati stampa mi angosciano e penso che questa cosa sia capitata fra capo e collo all’improvviso, quando qualche giorno prima guardavamo la Cina combattere lo stesso nemico che stiamo combattendo adesso. Sì, è vero, non sta risparmiando nessuno stato, ma ognuno guarda il suo orto. Lo so, dovrei scrivere parole di orgoglio e di speranza perché stiamo affrontando con coraggio un’epidemia di dimensioni notevoli. Mio marito va a lavorare tutti i giorni e io sono sempre in apprensione per lui.
LA ROSA DI DE MUSSET
Il Coronavirus, bene o male, ci cambierà tutti. Rimarranno timori e preoccupazioni, dovremo vivere con conseguenze che ancora non siamo in grado di prevedere, ma che è molto improbabile che cambino la nostra vita in meglio. No, sono convinta che non torneremo più forti di prima. Ci vorrà molto tempo per tornare al livello di prima. E non abbiamo nessun elemento per sostenere che diventeremo tutti migliori. La vita è una rosa dove ogni petalo è un’illusione ed ogni spina una realtà, diceva Alfred De Musset e in questo momento le nostre spine sono i tanti morti che conserveremo nella nostra mente per tutto il tempo che ci resterà da vivere.
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