L’idea è quella di dare una casa a tutta l’archeologia subacquea che non trova posto nelle aree museali regionali, di creare un nuovo sito espositivo che narri di storia e del mare. Cioè, che parli della Sicilia e della sua essenza più profonda. Naturale che il progetto coinvolga Mazara del Vallo, la patria del Satiro Danzante che è stato simbolo dell’Italia all’Expo Universale del 2006 e principale attrazione internazionale al Metropolitan di Tokyo nell’anteprima di quell’evento.

IL PROGETTO DI TANCREDI

Sarà la nuova e più accogliente casa del Satiro Danzante, ma anche la sede di prestigio che potrà ospitare tutti i reperti che il mare di Sicilia ha negli anni restituito raccontando nuove pagine di storia. Il progetto nasce dall’iniziativa di un gruppo di studiosi e appassionati di archeologia marina, sostenuto da Sergio Tancredi, il deputato di Attiva Sicilia che avrebbe anche individuato la sede ideale.

Si tratta di un palazzo di pregio nel centro di Mazara del Vallo, già disponibile per la nuova destinazione d’uso e sul quale potrebbe concentrarsi l’interesse della Regione Siciliana per i necessari lavori di adeguamento normativo affinché la prestigiosa dimora possa raggiungere gli indispensabili standard per assurgere a museo regionale.

Museo del Mare e della Pesca, questa la denominazione indicata nel progetto che ha già superato la fase embrionale e punta adesso a dare spessore alla sua identità, allargando la sua sfera di competenza anche alla tradizione della marineria siciliana.

LA DEDICA A TUSA

“E’ nostra intenzione – spiega Tancredi – dedicare il museo a Sebastiano Tusa, uno dei padri dell’archeologia subacquea contemporanea che ha dedicato la sua esistenza di studioso e di uomo delle istituzioni al mare e alla storia della Sicilia. Credo che non ci sia figura che meriti di più tale riconoscimento e per di più a Mazara dove è esposto il Satiro Danzante che proprio grazie a Tusa ha rappresentato l’Italia all’Expo universale del 2006”.

La struttura del Museo del Mare di Mazara si doterà anche di supporti digitali e di nuova tecnologia per consentire ai fruitori di vivere un’esperienza a diretto contatto con le opere e con i fondali, attraverso le cosiddette esperienze immersive e le tecniche di realtà aumentata. E poi una sezione dedicata allo storytelling del mare, al lavoro di ricerca e di documentazione lasciato in eredità da Tusa, alle memorie visive di tutti i musei regionali sparsi nell’isola. Una maniera per guardare all’intero patrimonio museale dall’osservatorio di Mazara.

QUATTRO MILIONI DI EURO

La proprietà dell’immobile attualmente è privata, oltre 3000 metri quadri di grande impatto visivo, nella tradizione della maggior parte dei musei siciliani. Una sequenza di sale strutturate proprio per accogliere il contenuto di questo nuovo progetto. Per l’adattamento museale sarebbe necessario un investimento di circa 4 milioni di euro, compresa l’acquisizione dell’immobile. E, con la dovuta riservatezza, sarebbero state avviate le necessarie ispezioni tecniche per dare la spinta propulsiva al progetto già nei primi mesi di quest’anno.