Vere o false? Sarà un perito nominato dalla Procura di Siracusa a stabilire se le due opere di Alberto Giacometti, esposte nell’ambito della mostra ““Ciclopica – from Rodin to Giacometti”, allestita nell’ex Convento di San Francesco di Siracusa, siano originali o patacche.
ECCO LE OPERE SEQUESTRATE
I carabinieri della sezione Tutela patrimonio culturale (Tpc) di Siracusa, in collaborazione con il reparto operativo Tutela patrimonio culturale di Roma, hanno sequestrato due sculture “”Nudo in piedi” e “Donna che cammina”, dopo aver eseguito gli accertamenti avvalendosi della collaborazione della Fondazione Giacometti, con sede a Parigi. Dagli archivi pare che siano emersi inequivocabili indizi sulla falsità delle due opere, entrambe risultate copie illegali con firma falsificata, non corrispondenti a quelle presenti nelle edizioni autorizzate.
LE POLEMICHE
Intanto il sequestro giudiziario e la conseguente chiusura dell’esposizione decisa da Sicilia Musei, che l’ha organizzata, hanno sollevato un vespaio di polemiche. Si va da quelle politiche con l’opposizione che, guidata dal candidato sindaco sconfitto Paolo Ezechiele Reale, chiede le dimissioni di Fabio Granata, assessore alla Cultura della cittadina aretusea, a quelle del mondo dell’arte italiano, spesso critico contro questi allestimenti, giudicati “mordi e fuggi”.
LA VERITA’ DI VITTORIO SGARBI
E come sempre quando infuoca la polemica, non può mancare il commento di Vittorio Sgarbi che ieri al giornalista Toi Bianca sul quotidiano “La Sicilia” di Siracusa ha detto: “Non sono falsi ma non sono buoni”. Secondo il critico d’arte “esiste un certo numero di fusioni, nel caso del bronzo, che, secondo la normativa europea, sono autentiche e di cui esiste un registro ufficiale. Le altre copie, pur essendo identiche, non sono autenticate e registrate. Ma si tratta di una situazione abbastanza frequente nell’arte moderna, basti pensare a Modigliani”.
IL RUOLO DI SICILIA MUSEI
Sgarbi ricorda che il patron di Sicilia Musei è stato un suo collaboratore. “Gianni Filippini – chiosa – potrei dire che l’ho inventato io, ma non è un grande esperto d’arte; sotto la mia guida faceva cose giuste. L’errore di Granata è stato quello di affidarsi a Filippini come fosse un’autorità in questo campo. Mi avesse chiamato glielo avrei detto che Filippini va indirizzato e che se si vogliono organizzare mostre prestigiose a Siracusa non si può evitare un curatore competente o un consulente esperto in questo campo e poi magari affidare la mera esecuzione a Sicilia Musei”.
COSA ACCADRA’?
Questa settimana sarà cruciale per l’esito giudiziario di questa vicenda. Sarà sottoposta al vaglio degli inquirenti la documentazione ufficiale (una copia sarebbe in possesso della Giunta Italia) in cui si attesta che le due sculture di Giacometti sono state autorizzate dal ministero per i Beni e le Attività culturali a circolare liberamente e ad essere, quindi, esposte per la mostra a Ortigia.
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