Una morte incredibile, fatta di misteri e archiviazioni quella di Mario Biondo, cameraman palermitano trovato impiccato il 30 maggio del 2013 nel suo appartamento di Madrid dove viveva con la moglie, la soubrette spagnola Raquel Sanchez Silva. A raccontarla nel suo libro, in collaborazione con la madre del giovane, è Paolo Gentili, scrittore romano che si occupa di marketing, ma da sempre appassionato di ricerca storica, religiosa e politica. Qualche anno fa, Gentili, è entrato in contatto con la famiglia di Biondo e ha deciso di raccontare la storia del giovane cameraman. Una favola nera narrata con la perizia di un cronista, pubblicata da Sovera Edizioni e presentata al Mercato San Lorenzo dove c’erano pure Santina e Pippo Biondo, genitori di Mario, e Armelita Morreale, avvocato della famiglia.
LA VERSIONE DEI GENITORI
Il padre e la madre di Mario non credono al suicidio e ritengono che qualcuno abbia strangolato il figlio per poi appenderlo alla libreria di casa, per depistare le indagini e far credere che abbia fatto tutto da solo. Santina Biondo poco tempo fa ha pubblicato sui social la foto del figlio morto: il ragazzo è appeso alla libreria esanime, con le gambe in estensione e i talloni che toccano il pavimento. Una posizione piuttosto strana per un morto impiccato, i cui piedi dovrebbero in teoria restare sospesi in aria. Inoltre sulla libreria, nonostante la mole imponente del giovane, non c’erano segni di disordine: libri e mensole risultavano essere perfettamente al loro posto. Un’immagine forte quella che la povera madre, privata di un figlio, ha postato su facebook circa due anni fa. Una pubblicazione che puntava a far aprire gli occhi all’opinione pubblica, soprattutto spagnola.
LA QUERELA CONTRO I GENITORI
La morte di Mario fu archiviata dai giudici spagnoli come suicidio. Raquel, diventata moglie del cameraman dopo che i due si erano conosciuti durante le riprese del Grande Fratello spagnolo, non è stata mai indagata ma solo interrogata. Dopo aver chiesto i soldi per il funerale ai suoceri, ha querelato questi ultimi e la cognata e non ha mai voluto parlare di questa storia.
NUOVE INDAGINI
Stando a quanto rivelato in una puntata de Le Iene di qualche settimana fa, pare che la moglie di Mario Biondo avesse ricevuto un tweet di condoglianze per la morte del marito Mario ben prima del rinvenimento del cadavere. Dai due personal computer del cameraman, inoltre, sarebbero scomparsi tantissimi file e le analisi da parte dei tecnici voluti dai magistrati italiani avrebbero fatto emergere nuovi importanti elementi.
IL LIBRO
“Non sono palermitano, ma La ricerca della giustizia – spiega Gentili – non ha un luogo nativo, da dovunque si può cercare la giustizia. L’idea mi è venuta quando ho visto un servizio su Chi l’ha visto. Ho chiamato i genitori di Mario perché ho riconosciuto nella posizione post morte qualcosa di strano, di irrituale, che mi ha fatto pensare ad un omicidio. E’ come se una persona decidesse di togliersi la vita turandosi il naso. Potrebbe aver scoperto qualcosa che non doveva sapere e questa è la fine che fanno gli impiccioni. Probabilmente non era il caso di indagare troppo e infatti in Spagna il processo è stato chiuso subito”.
IL MOVENTE
“Non sappiamo chi vogliano coprire – afferma Gentili – probabilmente il motivo della morte di Mario è da ricercare nell’immensa mole di dati che è stata cancellata dai suoi computer con un programma di livello militare che fino ad ora ha impedito a chiunque di recuperarli. Noi possiamo fare delle ipotesi ma siamo nel campo delle illazioni. Fino a quando l’autorità giudiziaria italiana non arriverà ad un risultato concreto non possiamo dire nulla”.
LA STRUTTURA DEL LIBRO
Il libro parla della sua famiglia: inizia da quando Mario muore e racconta tutto il coraggio che hanno avuto i suoi familiari nel cercare la verità. Se uno non sapesse che è una storia vera sembrerebbe un racconto di James Bond, perché è pieno di colpi di scena, con intrighi internazionali, con prove che spariscono e manipolazioni fuorviate o fatte male e attività di depistaggio che lasciano sconcertati. “Chi ha ucciso il povero Mario ha pensato che la sua famiglia se ne sarebbe fatta una ragione e sarebbe finita lì – sostiene lo scrittore – ma non ha fatto i conti con l’amore dei genitori per il loro figlio”.
IL CONTRIBUTO DI MAMMA SANTINA
La mamma di Mario ha dato un contributo cronologico, aiutando lo scrittore a mettere in fila tutti i fatti, fornendo anche documenti relativi alle autopsie e alle indagini. La donna ha mostrato a Gentili le relazioni dei periti, le foto, gli interrogatori fatti in Spagna alla vedova e ai suoi amici, tutti legati da un filo conduttore e senza alcuna irruzione emotiva nella storia che potesse in un certo qual modo condizionarla.
LA TERZA AUTOPSIA
Il libro ha il pregio di mettere tutti gli avvenimenti in fila e dimostrare le contraddizioni, le omissioni e le anomalie che ci sono in questa vicenda: “Chiunque può rendersi conto che i fatti non possono essere andati come vogliono farci credere – conclude Paolo Gentili -. Adesso si aspetta l’esito della terza autopsia che è stata svolta a Palermo per ordine della Procura Generale, si spera sia risolutiva, perché fatta con strumenti di indagine tecnologica e scientifica che cinque anni fa non esistevano”.
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