Scollegata e impercorribile ma turistica al tempo stesso. La Sicilia mostra i sue due volti da bella e impossibile quale è: piace ai turisti, ma fa arrabbiare i pendolari. Tra mari turchesi e tratte ad un solo binario, i viaggiatori che arrivano per una vacanza devono fare i conti con anche 10 ore di treno per spostarsi da un capo all’altro dell’Isola. Quanto un volo transoceanico.
OBSOLETA E FATISCENTE
Troppi ritardi e frequenti cambi di treno costringono i siciliani a muoversi in auto o a ricorrere alle compagnie private di trasporto pubblico. Fino al prossimo 7 luglio sono previsti disservizi per i treni da Catania verso Palermo, Siracusa e Caltagirone. Cantieri sulla Catania-Palermo: la zona tra Bicocca e Catenanuova risulta interessata da un progetto di raddoppio ferroviario. Una buona notizia a lungo termine, ma che al momento rischia di provocare non poche difficoltà a chi percorre per abitudine o per vacanza quella tratta.
RESTO A CASA
Per raggiungere Catania da Palermo sono necessarie almeno 3 ore e due cambi. Fino a Enna si arriva in treno poi si prosegue in autobus fino al capoluogo etneo. Pare che bisognerà aspettare il 2025 per poter raggiungere in 1 ora e 45 minuti Palermo da Catania e viceversa. Per raggiungere Catania da Trapani sono necessarie quasi 10 ore e 3 cambi, mentre in auto bastano appena 3 ore e 30 minuti. Ragusa a Mazara Del Vallo, 4 ore complessive in auto, in treno diventano ben 10 ore con 4 cambi. Nulla in confronto alla tratta Trapani-Gela lunga 300 km: con quasi 13 ore di treno e ben 5 cambi si attesta la medaglia d’oro della lentezza.
IL COMITATO DEI PENDOLARI SICILIANI
Nel 2011 un gruppo di pendolari stanchi dei disservizi si è riunito e ha deciso di dare vita ad un comitato. Tra volantini informativi ai viaggiatori, raccolte firme, e tentati incontri con gli Enti Locali, il comitato ha avanzato proposte e suggerimenti per migliorare il servizio di trasporto pubblico. “In tutti questi anni abbiamo portato avanti diverse proposte” si legge in una nota del comitato pendolari CIUFER. Dalla richiesta di introdurre nuovi treni nelle fasce calde, alla manutenzione del materiale rotabile fino alle segnalazioni per la scarsa pulizia a bordo, il comitato ha cercato di migliorare la vita di chi viaggia ogni giorno. “Abbiamo anche chiesto il riconoscimento di un bonus sul prezzo dell’abbonamento in caso di ritardi e disservizi.” Una differenza visibile tra la mobilità del Nord e quella Sud, che, secondo il comitato, risiederebbe anche nelle colpe dei cittadini: “Mentre al Nord i cittadini reclamano i propri diritti noi in Sicilia ci accontentiamo di quello che ci passa il governo”.
Playlist: Dove fermano i treni-Ligabue
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