Uno dei personaggi più amati nel mondo della cucina televisiva. Ha partecipato a Masterchef arrivando quarto e, quest’anno, anche a Masterchef Allstars Italia, lo show culinario dedicato ai più forti. La sua umiltà è rimasta impressa nel cuore dei telespettatori e dei giudici. I suoi occhi sinceri che piangono e chiedono scusa per un piatto venuto male hanno conquistato l’intera penisola. E a un certo punto tutti abbiamo tifato almeno una volta per lui: Ivan Iurato, pupillo di Joe Bastianich, adesso executive chef al Met di Marina di Ragusa e la sua carriera è appena all’inizio.
UNA STORIA SICILIANA
Nato a Comiso in provincia di Ragusa, la sua storia è in linea con quella di tanti siciliani buongustai che nascono in una terra piena di frutti e primizie. Mamma e nonna insegnano a Ivan l’arte del cibo. “Facevo pane in casa e riempivo le bottiglie di salsa prodotta da noi. Poi mi sono appassionato. Essere siciliani ti da un leggero vantaggio, è una delle regioni più ricche di bio-diversità alimentare in Italia, ci manca giusto un po di cacciagione poi abbiamo tutto, anche il miglior pesce al mondo o prodotti unici come i cannoli e le arancine (o arancini)”.
REGOLA N°1
Su un concetto Ivan ha fondato la sua esperienza culinaria. “Non si finisce mai di imparare“. E bisogna confrontarsi con altre culture e nuove realtà, spesso i colleghi possono insegnare tanto. “Proprio perché in una cucina non funziona il singolo cuoco ma la brigata”. Ma, senza dubbio, l’evoluzione di Ivan è tutta farina del suo sacco e del tipo più puro. “Oggi sicuramente la mia cucina è più raffinata rispetto a quando ho iniziato ed è soprattutto merito di chi ho incontrato nel mio percorso”.
VINCITORE DELLA PRIMA EDIZIONE DI… VIVERE
Masterchef cambia letteralmente l’esistenza di Ivan. Da giovane laureato in scienze politiche e lavoratore per una fredda multinazionale, passa a redigere menù sofisticati per cucine top d’Italia. “Mi ha fatto capire quale sarebbe stata la mia strada. Nonostante la spinta del programma, però, non è stato facile iniziare a lavorare. Si snobbava chi veniva dalla tv, non poche le porte chiuse, ma negli anni ho acquisito sicurezza per me e per gli altri attraverso i piatti che creo”.
CREMA DI FAGIOLI CON SOPPRESSA E SCHIE
Chi segue il famoso format televisivo, sa benissimo che Ivan ha abbandonato la seconda edizione di Masterchef per colpa di una prova particolare e difficile da eseguire: replicare un piatto complicato della chef stellata Budel. Ivan, appena pronuncio tutti gli ingredienti, si congela al telefono. Poi ride. “Un’ incubo che è diventato un sogno quando sono riuscito a replicare la pietanza”. Si, perché anni dopo, tornato in tv, gli hanno chiesto di rifarlo e ha lasciato tutti senza parole. Voto 10.
IL PIU AMATO DAI GIUDICI
“Serve molta umiltà e confrontarsi con chiunque, anche con chi sembra più debole o più modesto di te”. Parola d’ordine integrazione. “Il mio sous chef è tunisino. Grazie a lui ho imparato cibi e ho contaminato la mia tradizione con spezie che non conoscevo”. L’umiltà, quindi, di capire gli altri e la capacità di sapersi relazionare con culture ignote e persone atipiche hanno fatto breccia persino nel cuore di Joe Bastianich, ritenuto un bad guy persino da sua mamma, che non ha potuto fare a meno di dire a Ivan, in diretta e davanti a tutta l’Italia, che è senza dubbio il suo concorrente preferito di tutte le edizioni. Vi pare poco? “I so tutto io sono un pessimo esempio da seguire”.
TELEVISIONE? SI, MA NON TROPPO
Non soltanto Ivan Iurato, nel tempo, ha migliorato le sue capacità culinarie, ha anche trasformato la sua anima, l’ha resa più saggia e decisa. E se è vero che un suo sogno sarebbe quello di tornare nuovamente sotto i riflettori, dall’altra parte non lo farebbe mai per motivi effimeri. “Non amo i reality e non accetterei. Se c’è da trasmettere qualcosa di vero e reale, invece, ben venga. Se è una cosa di facciata ne faccio a meno”.
MASTERCHEF E’ REALE?
“Assolutamente reale. Le prove sono vere, i tempi esatti, sofferenza e stress all’ordine del giorno. Però poi, alla fine, l’amore per la cucina vince. Sul serio, niente è pilotato. Poi certo, posso dirti che alcune prove avvantaggiano alcuni invece di altri, ma rimaniamo sempre nell’ottica del buon compromesso tra tv e cucina”.
IL TERRORE DI OGNI EDIZIONE
Iginio Massari, maestro pasticcere, è uno dei giudici più temuti. La sua prova di pasticceria falcia teste e scoraggia aspiranti cuochi. Puoi essere donna, maschio, educato, sensibile o dolce e sognante come Harry Potter. Iginio ti massacra come fosse Pithon. “Dietro le quinte è una bella persona, un padre di famiglia. Ma quando si parla di pasticceria diventa il signore oscuro dei sith. Diventa Darth Vader“.
RICETTE E POESIA
Ma voi lo ricordate veramente Ivan? Gracile, sempre educatissimo, con le mani dietro la schiena e lo sguardo sincero mentre decantava qualche suo componimento ai giudici che rimanevano basiti da tanta cultura celata nel cuore. Adesso è palestrato, ha assaggiato una marea di sapori. E la poesia? C’è, ma si è evoluta. “Quando ho tempo provo ancora a scrivere, magari di sera se sono rilassato. I testi si possono trasformare in poesie e ricette. Con il cibo ho un altro tipo di dialogo: conoscere gli alimenti è come conoscere le vocali e le consonanti per metterle insieme e cercare di trovare le giuste assonanze e allitterazioni, devi pensare che la materia prima vada rispettata come un congiuntivo. E metterla al posto giusto ti regala qualcosa di poetico”.
FISIQUE DU ROLE
Una trasformazione anche fisica. E i tatuaggi ora raccontano la sua storia. Linee e sfumature diventano una fiaba a lieto fine. Fisicato e tatuato? Si, ma sempre con quella scintilla di dolcezza negli occhi. “Amo l’arte. Ho disegnato sul braccio un coltello con la scritta chef life, ma anche altri come ingredienti e segni distintivi dei cuochi. E comunque sono diventato più grosso perché assaggio qualsiasi cosa, la palestra è stata necessaria per tenermi in forma!”.
COMPAGNI DI VIAGGIO
“Sono rimasto legato a Paola di Milano della mia edizione, a Diana la Toscana: una mamma. Nell’ultimo show, sono diventato amico di Simone Finetti che è un pazzo scatenato (ride), abilissimo, doveva avere maggiore fortuna nella competizione. Mi è venuto a trovare a Marina di Ragusa e abbiamo presentato, insieme a Valeria Raciti, vincitrice attuale di Masterchef, il suo libro a Catania. Sono molto in sintonia anche con Maradona, la sua sensibilità è simile alla mia, una persona in gamba e sulle mie corde”. Belle parole per tutti. E per te? Non potevi vincerla anche tu la competizione? “Mi porrei qualche gradino più su, magari, ma a volte dipende dalle prove e non ci puoi fare niente. Sono uscito con un test di pasticceria, debolezza di ogni cuoco. Alcune prove, poi, sono un po forzate: un semifreddo in un quarto d’ora con il caldo di uno studio televisivo non esce bene a nessuno”.
PROSSIMO MENU?
Nel futuro Ivan intravede qualche esperienza fuori dalla Sicilia. “Un po’ per crescita personale, un po’ per opportunità. Apriranno un nuovo ristorante a Modica per il quale creerò un menù. Poi forse un annetto sabbatico me lo merito”. Per riposare? “No, per fare esperienze diverse. Un mio caro amico e collega, Riccardo, ha avuto la fortuna di andare a Shanghai in un locale stellato, quest’estate mi viene a trovare e ne parleremo. Sono interessato a nuove culture”. Un bel salto nel vuoto. Ma Ivan ormai non si ferma più e la sua voglia di sperimentare lo porterà alla ricerca di cibi nuovi, genuini e sconosciuti. “Qualcosa che qui non c’è. Mi piacerebbe anche Milano, città multietnica che ti da possibilità di produrre e imparare, ad esempio, la cucina spagnola che ha punti in comune alla siciliana, ma è tanto diversa. Mi affascina”.
PLAYLIST: Pork and Beans – Weezer