Crei un post. Clicchi su invio e il contenuto diventa alla portata di tutti. Poi i social esplodono con parolacce provenienti da tutte le parti e frasi ingiuriose. Fantascienza? No. E’ successo al Palace Hotel di Mondello dove pochi giorni fa si è scatenato il putiferio. Il motivo? La morte di un cagnolino che, secondo internet e gli animalisti di Pelosi nel Cuore, non sarebbe stato curato dai membri dell’hotel, anzi, abbandonato a se stesso per strada. Non è andata proprio così, ma con i social la notizia va in secondo piano. Adesso per la struttura auguri di un pronto decesso e recensioni negative. Chi ha torto o ragione? Probabilmente non lo sapremo mai. L’impressione finale è, però, che abbiamo perso la bussola o la bilancia. Troppa violenza nelle parole di tanti che a volte, e non l’ho detto io, feriscono più di una spada.

IL FATTACCIO (?)Commenti Hotel Palace

Siamo tutti animali feroci. Soprattutto sui social. L’unico essere gentile è il cucciolo morto un paio di giorni fa per infezione e disidratazione. Il racconto non è dei più lieti e impressiona. All’Hotel Palace di Mondello un cane di sesso femminile, visibilmente disidratato e affaticato dal sole, entra tra le sbarre della struttura probabilmente in cerca di ombra, cibo o acqua. Qui le versioni differiscono. L’hotel dice di aver soccorso e rifocillato il cane fino all’arrivo degli aiuti, il popolo di FB, invece, pensa che si sarebbe dovuto fare molto di più, volano gli insulti e intanto quel povero cucciolo è deceduto.

VITA DA E CON CANI

Anch’io ho un cane. Mark è un beagle splendido che vive a stretto contatto con me da circa 10 anni, uno degli affetti più grandi e cari che posseggo. E’ una premessa doverosa prima di addentrarmi in constatazioni che potrebbero farmi passare per il cavaliere nero della situazione. Ma si è superato il limite e in maniera anche un po’ incoerente. Perché la bontà non è vera bontà se ci mischi una sana dose di violenza. Anche se solo verbale.

IL PUNTO DI VISTA DEL SOCIAL

Il cane sarebbe stato lasciato morire, gettato per strada pur di farlo uscire dalla lussuosa struttura, avrebbero preso l’animale di peso e gettato fuori invece di condurlo in una giusta clinica per assistenza. Tutto il resto sarebbero delle scuse inventate dai titolari per evitare di prendersi le proprie responsabilità. E’ intervenuto sull’argomento anche Ernico Rizzi, Capo Segreteria Nazionale del Partito Animalista Europeo.

Palace Hotel Social

IL PUNTO DI VISTA DEL PALACE

Il cane è stremato e riesce a malapena a penetrare nella struttura (fin qui le versioni concordano). Preoccupati per il suo stato di salute, lo staff avrebbe contattato l’OIPA e provveduto a tentare di rifocillarlo offrendogli acqua e cibo. Il cibo sarebbe stato, però, rifiutato mentre l’acqua è stata vomitata. Segnale che la bestia era in uno stato tremendo. Poi uno strano passaggio di consegne: l’OIPA dice di informare la Polizia di Stato (i cani randagi sono per legge sotto la responsabilità del Sindaco e quindi sono le autorità comunali quelle preposte ad intervenire) che chiede invece di comunicare il fatto alla Municipale. I vigili affermano che l’intervento sarebbe stato possibile soltanto all’esterno della struttura in area pubblica, non privata. A quel punto un dipendente avrebbe accompagnato con dolcezza il cane fuori e atteso insieme a lui i vigili con la complicità di una signora resasi disponibile ad eventuali cure. Ma non si è presentato nessuno. Sarà proprio lei ad accompagnarlo in una clinica, ma a causa di infezioni estese il povero cane non ce la farà.

La risposta dell’hotel:

Il Mondello Palace Hotel ama gli animali, da sempre.Vogliamo rispondere con chiarezza e fermezza ai tanti commenti,…

Pubblicato da Mondello Palace Hotel su Martedì 9 luglio 2019

CHI VINCE E CHI PERDE

La situazione è complicata ma saltano all’occhio dei dati e delle criticità da entrambi i fronti. Se da una parte è vero che sono state date tutte le cure possibili all’animale, è anche vero che la risposta poco tempestiva delle forze dell’ordine ha causato una tragedia forse evitabile. Ecco perché l’attesa (all’ombra) di un membro del Palace insieme alla creatura è stata considerata alla stregua di un errore, ma in effetti non così grave da augurare morte e distruzione ad un luogo in cui lavorano onestamente decine di persone. Soprattutto alla luce delle forze messe in campo per il soccorso e di quanti esseri viventi (di tutti i tipi) vengono ignorati per le strade nell’indifferenza generale. Servirebbe più umanità e comprensione per fare in modo che avvenimenti del genere non accadano più in nessun ambito o contesto. Ma siamo all”utopia.

PLAYLIST: HOTEL CALIFORNIA – EAGLES