Pur essendo biologicamente più adatti per sopravvivere nel mondo moderno, anche i gatti, come i cani, patiscono le conseguenze dell’abbandono. Un fenomeno forse meno palese rispetto a quello canino ma comunque esistente in proporzioni purtroppo grandi. Ad occuparsi dei felini abbandonati a Palermo ci sono i volontari di EDIGA, al Rifugio del Gatto “Pola Narzisi”.
LA STRUTTURA
Il Gattile viene fondato 31 anni fa per iniziativa di Pola Narzisi, storica “gattara” di Palermo che ha dedicato la sua vita ai felini. Alla scomparsa della Narzisi nel 2013, la struttura oggi a lei dedicata, vive un momento di crisi. A rimetterla in piedi ci hanno pensato i volontari di EDIGA. Tra questi c’è Franco Lannino, che ci racconta il funzionamento della struttura: “Il rifugio ad oggi ospita 200 gatti più una ventina di cuccioli, tutti sterilizzati. Da noi si trovano gatti randagi con gravi menomazioni, ma anche animali che hanno perso il padrone e di cui i parenti vicini non si vogliono occupare. Ci prendiamo cura di tutti gli aspetti della loro vita, dal nutrimento all’igiene, alle cure sanitarie”.
I PROBLEMI
Mandare avanti la struttura è senza dubbio un impegno significativo: “Ci sono – spiega Lannino – due tipi di lavoro. Il primo prima cosa è quella di distribuire il cibo umido a tutti i gatti. Il secondo, altrettanto impegnativo, è la pulizia di tutto il rifugio, una struttura di 2000 mq che si trova all’interno di un agrumeto. Abbiamo sempre difficoltà a reperire volontari, per quanto noi comunque prevediamo, dopo una collaborazione di 5 giorni consecutivi, una forma di rimborso spese”. Le necessità per il mantenimento degli ospiti felini ovviamente non mancano: “Il bisogno principale – spiega Lannino – è ovviamente quello del cibo. Anche se abbiamo tanti donatori che ci sostengono, non basta mai. Poi ci servono anche gli anti-parassitari e coperte di lana e cotone, in base al periodo”.
ALBERGO DEI GATTI PADRONALI
Per far fronte alle molteplici esigenze, i volontari hanno avuto l’idea di creare all’interno della struttura, una pensione per gatti domestici: “L’albergo dei gatti padronali -racconta Lannino – lo abbiamo creato nel 2017 grazie all’aiuto di AISPA, associazione italo-inglese di tutela degli animali, che ci ha aiutato con un finanziamento. Abbiamo convertito una parte della struttura come “albergo” per i gatti i cui padroni devono partire per periodi medio-brevi. Garantiamo loro uno spazio distaccato e riservato. Grazie alle donazioni dei padroni, riusciamo a mandare avanti la struttura”. Un’iniziativa da mettere in evidenza.
ADOZIONI
Molto spesso si preferisce comprare un animale domestico invece che cercarlo in una struttura. L’obiettivo di chi lavora all’interno del rifugio è quella di far adottare il maggior numero di ospiti: ” Da questo punto di vista riusciamo a far qualcosa. Ogni anno entrano all’incirca cento gatti e ne vengono adottati un’ottantina. Tramite la nostra pagina Facebook riusciamo a orientare l’adottante e ci mettiamo a sua disposizione. A chi vuole portare a casa un gatto – prosegue Lannino – noi facciamo firmare un modulo di dichiarazione di responsabilità, con l’impegno alla sterilizzazione, l’unico strumento per arginare il randagismo canino e felino”.
COME AIUTARE LA STRUTTURA
Portare avanti la struttura è un impegno duro. Ogni tipo di contributo in tal senso può essere importante per aiutare volontari e ospiti. In chiusura Lannino ci spiega come si può sostenere il rifugio: “Il modo migliore per aiutarci è quello di portare cibo, antiparassitari e coperte nella struttura. Ci si può aiutare anche comprando il mangiare nelle strutture convenzionate o portandolo ai nostri volontari. Per chi vuole fare donazioni classiche, c’è a disposizione l’IBAN. Si può anche diventare soci in tre differenti modalità in base al contributo, ovvero socio ordinario, sostenitore e benefattore. Infine ci si può sostenere anche attraverso il 5 x 1000”.
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