UNA PREMESSA È D’OBBLIGO. I latini dicevano: “excusatio non petita, accusatio manifesta”. Ossia: “scusa non richiesta, accusa manifesta”. Il problema è che, a scanso di equivoci, ci tengo a sottolineare una volta di più che in queste righe non ci vuole essere né scherno, né sarcasmo, né ingiuria a carico di uno degli uomini più rappresentativi dei mesi più grotteschi vissuti nella storia del Palermo calcio.

DI CHI SI PARLA?

Procediamo per indizi, un po’ come si faceva con Indovina chi, un gioco da tavolo molto in voga ai miei tempi. Come dite? No, non é nessuno dei Tuttolomondo, mi dispiace. Già troppe batterie di smartphone, tablet e notebook sono state scaricate per raccontare le epiche imprese di questi impareggiabili maestri di PEC, bonifici, fideiussioni bulgare e ricorsi inutili a tignitè. Cosa? No,no. Sbagliato. Non si tratta né di Bergamo né di Pistilli. Anche perché – giuro – non saprei cosa cavolo dire. Chi? La De Angeli? Quale? La presidentessa Giovanna D’Arco che ha scippato con forza le quote agli inglesi o la dipendente a tempo indeterminato che – integratasi a pieno nel tessuto connettivo di questa dolceamara città – adesso dichiara “io nenti sacciu e nenti sapìa”? Albanese? Chi il presidente garante? Il palermitano che ci mette la faccia? Il signor “hanno azzerato il cassetto fiscale?”. No, no. Acqua. No, ma quale Macaione, niente seconde o terze scelte. Finitela.

RISPOSTA ESATTA!

Oh, finalmente. Risposta esatta. Ci voleva così tanto per indovinare? Il dirigente sportivo (per citare Wikipedia) Fabrizio Lucchesi, Direttore Generale del Palermo. Addirittura con le maiuscole! Già questo dovrebbe dare l’idea dell’importanza di questo dirigente. Direttore Generale, sì. Perché quando sei ambizioso e ti circondi delle persone giuste, fare il Direttore Sportivo (ruolo nel quale, un anno sì e un anno no, ti barcamenavi decentemente) può non bastare più e allora che c’è di meglio di una bella targa con su scritto Direttore Generale”. Onestamente incute il giusto timore.

QUANDO DICE LA SFORTUNA

Peccato che da quando Lucchesi ha deciso di ricoprire questo ruolo la sfortuna gli si sia accanita contro e, guardando le sue ultime tre imprese pre-rosanero, si potrebbe fare un gioco: provate a fare il suo nome a Pisa, Lucca o Latina fra i tifosi delle rispettive squadre. Vince chi prende meno “timpulate”. Ma sarà un conteggio difficilissimo, vi avverto. Aver accostato il suo nome ad un Palermo in piena emergenza societaria è stato incoraggiante come chiamare il prete per l’estrema unzione ad un ammalato grave che avrebbe, però, voluto salvarsi. E così, dopo quest’altra felicissima esperienza in terra di Sicilia, può fregiarsi di un ulteriore titolo che va ad arricchire un palmares già di per sé ricchissimo.

PROSPETTIVE FUTURE

A questo punto, caro Direttore Generale, si capisce che  questo ruolo potrebbe anche risultarle stretto. Scusi se le do del lei, ma sa com’è: mantenere le distanze a volte è sinonimo di rispetto oltre che di timore reverenziale. E allora, date le evidenti capacità manageriali ed un curriculum di tutto rispetto, perché non puntare a cariche ben più prestigiose? Magari istituzionali! Che ne so… Presidente di Lega B. O anche di A. Ma che dico? Presidente UEFA o addirittura FIFA. Ecco, fifa. La stessa che provano i tifosi quando accostano il suo nome alla loro squadra del cuore, caro direttore Lucchesi. Sì, correttore automatico. Lasciala minuscola la “d”.

PLAYLIST: Cornutone – Squallor