Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio sul fatto che gli animali abbiano un’anima, provi a fare un giro a Carini. Gli basterà fare due passi a piedi per imbattersi in Whisky, un cane meticcio di taglia medio-grande dal pelo lungo nero e mielato. Di lui si raccontano tante cose in paese. Un animale sorprendente, che in pochi anni è stato eletto, a furor di popolo, mascotte della città. Whisky c’è, sempre: se non ci credete andate a vedere le foto delle celebrazioni della comunità carinese sui social. Il sindaco inaugura una targa? Lui c’è. Sfila una processione? Whisky è presente. In paese si sposa qualcuno? Lui non può mancare. Così come ai funerali. Quando muore un abitante del luogo è come se lo sentisse. Si reca a casa del morto e partecipa alla veglia. Se ne sta lì, buono e accucciato, sembra voglia pregare. Il giorno dopo segue il carro fino in chiesa e poi al cimitero. Ai turisti fa da cicerone al Castello, precedendoli sulla scalinata, e poi si concede ai selfie e alle coccole.
TI PRESENTO WHISKY
Ero a Carini per un aperitivo. All’improvviso spunta lui. Temevo avesse le pulci e per questo motivo non volevo che mia figlia gli si avvicinasse. Roberto, però, gestore del locale La Baronessa, mi ha tranquillizzato: “Lui è Whisky, il cane del paese, può stare tranquillo”. E poi mi ha raccontato la storia. Di lui si dice di tutto e di più. C’è chi pensa che sia la reincarnazione di Laurea Lanza, Baronessa di Carini. Qualcun altro immagina che in un’altra vita sia stato un sacerdote, perché ama andare in chiesa e non si perde una celebrazione. Qualche mese fa seguì una processione fino al Santuario di Romitello. Al ritorno era talmente stanco che alcuni carinesi dovettero riportarlo in paese in auto.
WHISKY E SODA
Ma ciò che stupisce è l’educazione di questo randagio, che non si avvicina mai ai tavolini mentre la gente mangia e che cambia atteggiamento a seconda dei momenti. Fino a qualche mese fa a tenergli compagnia, fra le strade del paese, c’era Soda, una cagnetta dal pelo bianco, a cui Whisky era particolarmente legato. Purtroppo di lei da un po’ si sono perse le tracce.
IL SINDACO
Non c’è cittadino di Carini che non abbia sentito parlare di Whisky. Pure il sindaco Giovì Monteleone lo conosce ed è affascinato da lui: “A volte mi chiedo se questo cane abbia un’anima – afferma il primo cittadino -. È sempre presente in qualunque cerimonia e ad ogni evento che ha luogo, in lungo e in largo, in tutto il territorio di Carini. Non è invadente, sa quando non deve disturbare. Rarissimamente abbaia. Sembra quasi che capisca la solennità di una cerimonia, la drammaticità di un funerale, l’allegria di una festa. E si adegua”.
MASCOTTE
Sei anni fa a Whisky venne diagnosticata la leishmaniosi. In quell’occasione il paese si attivò per curarlo. Fu fatta una colletta per ricoverarlo e dopo poco tempo guarì. Da allora il cane è assistito dalla cittadinanza. Se piove e fa freddo Whisky trova sempre una porta che si apre o una casa che l’accoglie. Se ha fame o sete c’è sempre qualcuno che gli porge una ciotola piena di cibo o una scodella colma di acqua. Una vera e propria mascotte, il cane di tutti, a pieno titolo un membro della grande comunità carinese.
UN VIP
La storia del cane di Carini sta facendo il giro del mondo. Sempre più turisti non vanno via dal Paese senza aver fatto un selfie con lui. In suo onore è stato creato un gruppo Facebook “Il fedelissimo Whisky“, che raccoglie centinaia di foto del cane e dediche, moltissime delle quali sono state inserite da persone che vivono fuori. Una di queste è la torinese Anna Maria Seidita, che scrive: “Bellissimo whisky, della mia vacanza in Sicilia mi porto il ricordo di te… Rimarrai sempre nel mio cuore”. Di messaggi come questo è piena la bacheca di questo incredibile e dolcissimo cane.
ANALOGIE
È una storia che si ripete. Whisky sembra la copia di Italo Barocco, un cane di Scicli morto nel 2011, a cui la regista modicana Alessia Scarso dedicò un film. Nel cast di Italo c’erano Marco Bocci, il commissario Calcaterra di Squadra Antimafia, l’attrice torinese Elena Radonich, e la siciliana Barbara Tabita, coprotagonista dei film di Pieraccioni “Ti amo in tutte le lingue del mondo” e “Io e Marylin“. Il film Italo, che ebbe un discreto successo al cinema nel 2015, raccontava la storia di un cane siciliano che, come Whisky, partecipava a tutte le celebrazioni ed era diventato una vera e propria mascotte per gli abitanti di Scicli.
WHISKY E ITALO
E proprio alla regista di Italo ho parlato di Whisky. Con la sua risposta, piena di amore e di umanità, chiudo questo articolo dedicato a questo nuovo amico a quattro zampe che è stato capace di stregarmi al primo incontro e che presto tornerò a trovare: “Sono diversi gli esempi simili ad Italo che ho incrociato e mi hanno segnalato da quando ho realizzato il film – afferma Alessia Scarso -, segno che esistono diverse creature speciali. Non cercavo una storia che parlasse di animali, cercavo una storia d’amore autentica. E l’ho trovata in un cane. Mi ha colpito la sensazione di universalità del comportamento di Italo, il suo essere presente al Creato più di quanto potesse esserlo un uomo. Era sensibile, presente, cordiale, vicino. Era un amico. Si era avvicinato all’uomo partecipando alla sua vita sociale da pari. E dall’uomo è stato accolto e riconosciuto. Riuscirebbe un uomo a fare altrettanto con un altro uomo sulle stesse basi? Lunga vita a Whisky e ad ogni altra creatura capace di tanta sensibilità”.
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