“Non sapere che cosa sia accaduto nei tempi passati, sarebbe come restare per sempre un bambino”. Questa frase di Cicerone ha cambiato la vita di Vittorio Piraneo. Era un bambino quando la lesse fra le pagine del volume di quell’enciclopedia donata dal nonno e in quell’istante decise quale sarebbe stato il suo futuro, diventare uno studioso di storia, archeologia e beni culturali.

GLI INIZI

Non è stato facile sperimentare un sentiero del tutto nuovo, contravvenendo a una tradizione familiare di laureati in Giurisprudenza. Il nonno prefetto e il padre affermato giornalista avrebbero forse immaginato un altro destino per questo tosto 23enne che ha tirato dritto lungo la via più impervia, inseguendo un sogno che è diventato un lavoro.

STORIA DI UNA PASSIONE

“Sono sempre stato appassionato di storia classica – racconta Vittorio – sin da piccolo ho saputo cosa avrei voluto fare nella vita e oggi posso dire di avercela fatta”. Alle scuole superiori la professoressa di Latino e Greco capisce di avere un alunno con una passione speciale e lo stimola a coltivarla. “Non ero un secchione – dice Vittorio – ma amavo studiare alcune materie perché mi emozionava indagare sul passato. Non sono un nostalgico, ritengo che la storia sia la chiave per comprendere meglio il futuro”.

GLI STUDI

Inevitabile il percorso di studi scelto dopo la maturità classica. “Mi sono iscritto al corso di laurea triennale in Studi letterari e Beni culturali all’università Kore di Enna – dice – e durante gli anni universitari ho scoperto un nuovo orizzonte oltre a quello classico. Mi sono innamorato dell’egittologia e del mondo del vicino Oriente”.

AL LAVORO

Oggi Vittorio è un promettente studioso con all’attivo un curriculum corposo nonostante la giovanissima età. Lavora per la Fondazione Oelle Mediterraneo Antico per la quale si occupa di catalogazione e archiviazione di arte contemporanea. “Avrebbe dovuto essere un lavoretto estivo – dice il ragazzo – e invece è diventata un’occupazione, che mi ha permesso di scoprire una vocazione che non sapevo di avere, quella per la catalogazione e il restauro”.

VITA DA STUDIOSO

Vittorio non nasconde di avere una vita atipica per un suo coetaneo. “Mentre i miei amici vanno al mare, io vado a pulire e repertoriare un’anfora ritrovata in mare. Dico sempre sì a ogni lavoro che mi viene proposto, anche a costo di grandi sacrifici, perché voglio imparare, ho sete di conoscenza e di esperienza”. Vittorio sta per iniziare il corso di laurea magistrale all’Università di Catania e intanto collabora ad altri progetti come quello di istituire un museo del Mediterraneo.  “Vorrei diventare curatore di una collezione antica – dice  perché custodire la memoria è un dono e io mi sento un privilegiato a poterlo fare”.

LA FILOSOFIA DI VITA

È un sognatore tenace questo giovane studioso, che con rigore segue la filosofia paterna del “testa bassa e lavorare” e con slancio asseconda una passione non comune per l’antico. “È difficile spiegare cosa si provi a tenere in mano un reperto risalente a secoli fa, è la prova dell’eternità e allo stesso tempo della caducità dell’uomo”.

UN RAGAZZO FUORI DAL COMUNE

Il suo essere un ragazzo fuori dagli schemi è testimoniato anche dalla voglia di restare in Sicilia. “Non sarò un cervello in fuga – dice con orgoglio – i miei colleghi sognano di lasciare questa terra, mentre per me sarebbe una sconfitta. Se dovessi andare via sarebbe solo per perfezionarmi in modo da tornare con un maggiore bagaglio di conoscenze. Io amo la mia isola. Sono certo che prima o poi ci sarà una rivoluzione culturale che darà alla Sicilia il posto che merita nel mondo”.

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