Aidone è nel cuore della Sicilia. Praticamente al centro esatto. In una zona splendida per paesaggi e boschi, ma anche di grande interesse storico e archeologico. Nel giro di pochi km, qui intorno trovate per esempio la Villa del Casale, la splendida Piazza Armerina, Morgantina. Proprio su quest’ultima, in modo particolare, è incentrato il piccolo museo archeologico di Aidone, un gioiello poco conosciuto ai grandi circuiti turistici, seppur ospiti da qualche anno la bella e preziosa Dea di Morgantina, restituita dal trafugamento americano.
Andreas e Isi, La Piazzetta per essere felici
Questa era la ragione della nostra visita. Tuttavia, la storia che vi raccontiamo oggi è un’altra e parte da un piccolo bar che si trova proprio di fronte al Museo. Anzi, per la verità, parte da Steinfurt, in Renania, nel lontano nord della Germania. Storicamente, nazione meta da almeno un secolo di massiccia emigrazione per tanti Siciliani, in cerca di lavoro e di una vita migliore.
E invece questa è una storia di emigrazione inversa. La storia di Andreas e Isi, i proprietari del bar La Piazzetta del Museo, che trent’anni fa, per una serie di circostanze che potremmo anche chiamare destino, si trasferirono qui. Andreas è un uomo di una età imprecisata ma che porta molto bene, qualunque essa sia. Un uomo di cordialità mediterranea e cura ai dettagli tedesca. Entri nel piccolo spazio del suo bar e se per caso non avessi appetito, capisci subito che finirai col mangiare.
Ci sono cose salate e dolci, focacce, arancine (NON arancinI, Andreas!!!), insalate, verdure, pizze, crostate, granite e altro. Ci sono i biscotti, buonissimi, fatti secondo la tradizione locale con la farina di cicerchia, ma anche torte che mischiano antiche ricette tedesche con quelle siciliane. Gastronomia siculo-tedesca, come riporta il loro biglietto da visita. Scegliamo, su suggerimento di Andreas, un piatto degustazione con vari assaggi. Al secondo boccone abbiamo già capito che è stata una ottima idea seguire il suo consiglio.
Siamo seduti ai tavolini fuori, lui si aggira con discrezione, ma io sono curioso e gli chiedo cosa lo abbia portato in quel pezzo così interno di Sicilia, lontano dalla costa e dal mare, che di solito attraggono maggiormente i suoi connazionali. “Seguivamo il sole”, mi risponde. “Col sole si vive meglio. E quando siamo arrivati qui abbiamo deciso che ci piaceva. Abbiamo comprato un pezzo di terra, l’abbiamo coltivata, abbiamo imparato a produrre olio pregiato. Io facevo l’elettrotecnico in Germania, Ise l’ingegnere. Ci siamo reinventati. Poi ci piaceva l’idea di mischiare i nostri prodotti siciliani con un pizzico di Germania e sette anni fa abbiamo aperto questo bar“.
Chiacchierare con Andreas è affascinante. Così, scopriamo che passò la prima volta dalla Sicilia per caso, in bicicletta, di ritorno dalla Tunisia dove era andato per consegnare un camper che aveva venduto ad un medico tunisino. Aveva cercato un contatto tedesco e si era ritrovato nella provincia di Enna. Lui pensava di passaggio. Invece trent’anni dopo è ancora qui, ha imparato ad amare la terra ed i suoi frutti.
All’inizio aiutava i contadini della zona riparando i loro mezzi di lavoro grazie alle sue competenze elettrotecniche. Perché inserirsi in una terra straniera e non facile non è mai un processo automatico. Richiede disponibilità e spirito di adattamento. E voglia di sbracciarsi. “Qui non era facile trovare un meccanico che venisse a riparare i trattori. Così li aiutavo io, studiando le macchine e cercando di capire come maneggiarle. E hanno iniziato a chiamarmi sempre più spesso quando erano in difficoltà. E a volermi bene, sono diventato uno di loro, solo, con un accento non proprio ennese”.
Evidentemente gli vogliono tutti ancora bene, visto che il suo bar è molto consigliato dagli abitanti della zona ed è molto frequentato. Il tedesco che seguiva il sole è ancora qui ed è stato un piacere incrociarlo. Un pezzo di Renania nel cuore più interno della Sicilia, un esperimento culturale e sociologico, oltre che agricolo e culinario, che non esiterei a definire molto felicemente riuscito.
“Sei felice qui, Andreas, o ti manca la Germania?”
“All’inizio non è stato facile, ma poi ci siamo innamorati di questo posto. La nostra casa è qui, qui c’è il sole, la terra ci regala frutti pregiati e noi siamo felici”.
Evviva la felicità, signori, e le felici contaminazioni
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