Il potere della musica di evocare ricordi, sensazioni, gioie e dolori ha dello stupefacente e meriterebbe d’essere indagato a fondo dagli esperti di neuroscienze per scoprire i nascosti nessi fra note musicali ed emotività umana. Ogni volta che ascolto Alone Again, questo motivo dei primi anni settanta, immancabilmente io ritorno ad avere 13 anni, a scorrazzare per le vie del mio quartiere fra palazzi in costruzione e profumati agrumeti.

ANTONELLA CHE SBIRCIAVA

Ritorno a fremere per una ragazzina di nome Antonella che ho conosciuto a scuola e che mi sbircia passando con la bicicletta davanti al campetto improvvisato dove gioco a pallone con gli amici di Via delle Alpi ma che non ho mai avuto, e mai avrò, il coraggio di fermare e di dirle che cosa provo per lei.

IL MANGIADISCHI

Ritorno a riascoltare il mio primo 45 giri in un vecchio mangiadischi arancione, sempre lo stesso disco, centinaia e migliaia di volte, fino a consumarne i solchi, struggendomi affacciato alla finestra all’inseguimento delle prime luci della sera e dei miei sogni ancora acerbi e vaghi. Grazie Antonella e grazie Gilbert O’Sullivan. Grazie a voi sono diventato l’io che sono oggi. Nel bene e nel male.

Playlist: Alone again – Gilbert O’Sullivan