Nella settimana dominata dall’oscenità del muro di Mondello, prova a insidiarne il primato il villaggio natalizio di piazza Castelnuovo, in quella zona Politeama già massacrata in lungo e in largo dal cantiere infinito. Un’oscenità al quadrato che mostra il volto meno elegante e più provinciale di Palermo. Anzi, per essere più chiari, non della città ma di chi l’amministra in nome e per nostro conto. Ed è opportuno un secondo passaggio: Non si contesta il contenuto di questo mercatino, ci mancherebbe, bensì la scelta di concedere proprio questa vetrina. Chi organizza fa bene a chiederla, è il suo lavoro. Sbaglia chi comanda a dire sì.
LE REAZIONI E IL GENERALE
La storia di Mondello ha provocato una vera e propria insurrezione di associazioni e semplici cittadini. E peregrine sono sembrate le educatissime spiegazioni di un generale, difensore delle ragioni di un muro che non avrà motivo etico d’esistere in estate quando sarà definitivamente innalzato.
COSA DISSE ORLANDO?
La vicenda del Politeama e di piazza Castelnuovo racconta un eguale malvezzo: chi decide se ne frega della coerenza e dell’interesse dei tanti. A vantaggio dei pochi. Ed è questo il lato più triste della prima e della seconda storia. Cosa disse Leoluca Orlando tornato sul trono di Palazzo delle Aquile? Mai più tende, gazebo e villaggi di qualsivoglia genere nelle piazze del centro storico. E soprattutto a piazza Politeama che era diventata scenario ideale di ogni genere di mercatino, specie sotto le festività natalizie. Chi non ricorda il famigerato villaggio di Babbo Natale sul finire dell’era Cammarata?
LA STORIA SI RIPETE
Ma history repeating e come sempre gli ultimi anni dell’ultimo mandato del sindaco – chiunque sia – sono contraddistinti dalla debolezza politica e da troppi no non detti. In Consiglio Comunale ci sono movimenti tellurici che neanche in Abruzzo, tanti cambi di casacca, una maggioranza che si deve gioco forza comporre in aula. E tante richieste che piovono nelle stanze dei bottoni. Lecite e meno lecite sul piano della coerenza politica (e non della violazione delle norme, s’intende). E questi sono i risultati.
IL RITORNO DEI GAZEBO
Come nel caso di Mondello, poco importa chi beneficia di questa autorizzazione, perché non è questo il tema. Ridurre così la zona Politeama è un’oscenità. E troppo bene lo sa chi l’ha autorizzata. Qui non si parla di ztl, isole pedonali e cancelli da rimuovere, non ci sono ragioni del tifo a sostenere l’accusa. Il ritorno dei gazebo è il ritorno di una politica ancorata alla logica del Marchese del Grillo che ci racconta la profonda differenza tra cittadino e suddito. Con il secondo destinato sempre e soltanto a subire, a dispetto della logica e di promesse fatte e non mantenute. E tutto ciò, oltre a rappresentare un’oscenità, sarà una palla di piombo al piede per chi, nel 2022, proverà a dare continuità al regno orlandiano.
Playlist: History repeating- The Propeller’s heads feat.Shirley Bassey
Be the first to write a comment.