Inspiegabilmente la pittura palermitana è stata ignorata da molti ed ha assunto quasi esclusivamente un carattere informativo e di consultazione escludendovi qualsiasi pretesa di analisi estetica. La conoscenza dei tanti pittori ( e scultori ) palermitani è un modesto atto di amore nei confronti della nostra città. Tra questi Vito D’anna, nato a Palermo fra il 1718 ed il 1720 ed ivi morto il 13 ottobre 1769 , che può essere considerato uno dei più grandi artisti del settecento italiano ed è inconcepibile come egli sia così poco conosciuto. La sua arte, nobile, grandiosa e severa e nello stesso tempo gentile e delicata, merita un capitolo a sé nella storia dell’arte italiana.
IL TRIONFO DI PALERMO
I suoi lavori a fresco e i quadri ad olio sono in tante chiese palermitane e in palazzi della nobiltà locale. Tra questi Il Trionfo di Palermo, che affresca un salone del Palazzo Termine di Isnello in città, è un capolavoro di rara finezza compositiva e cromatica, forse una delle migliori rappresentazioni della pittura rococò siciliana. Nella Chiesa di S. Maria del Piliere detto degli Angelini meritano un cenno gli affreschi eseguiti tra il 1742 e il ’54 raffiguranti nella volta centrale La Nascita di Sansone.
IL POZZO D’ACQUA FRESCA
In questa chiesa, lo scrisse Rosario La Duca in “ La città passeggiata 2 “, nella cappella dove si venera l’immagine della Madonna del Piliere ( un’antica statua in legno collocata su un piccolo pilastro di pietra detto piliere ), c’era un pozzo dall’acqua sempre fresca. In tempo d’estate il mio bisnonno mi chiedeva di andare a riempire la bottiglia di vetro di due litri per avere l’acqua fredda a pranzo. Ma allora ignoravo del grande Vito D’Anna.
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